Questo sito utilizza cookies di terze parti per la condivisione degli articoli    accetta rifiuta Informativa

Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

Agenzia giornalistica, radiotelevisiva e di comunicazione

Il Veneto è la prima regione d’Italia per consumo di suolo

01/10/2020
Il Veneto è la prima regione d’Italia per consumo di suoloNel 2019 in Veneto sono stati consumati 785 ettari, portando il dato totale a 217.619 ettari, pari al 12,35% di tasso d’impermeabilizzazione del territorio regionale, secondo solo alla Lombardia e a fronte di una media nazionale di 7,65%. Non solo: ogni anno in Veneto un ettaro viene “rosicchiato” per 4,28 metri quadrati e ogni nuovo abitante che si insedia si “mangia” un ettaro. Questi dati sono stati il punto di partenza per il webinar promosso da Confcommercio dal titolo: “Consumo di suolo, cambiamento climatico ed economia circolare: sfide e opportunità per le imprese”, nell’ambito del “Festival dello sviluppo sostenibile”, con la collaborazione di Asvess, Associazione veneta per lo sviluppo sostenibile e con l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Sono intervenuti: Giorgio Santini, portavoce di Asvess; Paolo Pileri, docente del Politecnico di Milano; Chiara Mio, professoressa del Dipartimento di Management dell’Ateneo veneziano; Eugenio Gattolin, segretario generale di Confcommercio Veneto, moderati da Matteo Mascia di Asvess stessa.

Lo sviluppo sostenibile, è stato ricordato, ha per bussola l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite a cui hanno aderito oltre 170 Paesi nel mondo: 17 gli obiettivi da raggiungere che, ha detto Santini nell’introdurre il confronto, “sono una sfida per tutti: istituzioni, categorie economiche, associazioni e corpi intermedi, singoli cittadini. La pandemia da Covid ha ridisegnato la prospettiva. Abbiamo a disposizione la grande opportunità della Next Generation Eu, fondi straordinari per la resilienza e la ripartenza da investire nei piani nazionali”.
“Bisogna però accelerare le transizioni ambientali, digitale ed economico-sociale – ha aggiunto Santini – E’ un punto fondamentale. C’è bisogno di misurarsi con questa nuova realtà, con una rinnovata programmazione per mettere in campo un sistema diverso. La sostenibilità è conveniente non solo economicamente, ma anche dal punto di vista umano in senso lato. Auspichiamo che la Regione si dia una strategia per affrontare le criticità esistenti: i cambiamenti climatici che si manifestano con i fenomeni che tutti conosciamo e il consumo di suolo che purtroppo ci vede primeggiare in Italia”.

Di consumo di suolo, in particolare, ha parlato il prof. Pileri, spiegando che in Italia ogni anno vengono consumati 5.750 ettari, pari a 16 ettari al giorno e 2 metri quadrati al secondo. “Il suolo consumato è consumato per sempre – ha affermato - Purtroppo il consumo aumenta inesorabilmente, nonostante la crisi demografica si trascini da tempo e suggerirebbe di agire nel verso opposto. Dobbiamo aggiustare le basi culturali, altrimenti quando arriveranno le risorse comunitarie ci faremo trovare in ritardo. È necessario puntare sulla formazione di chi ha responsabilità di decidere. La rigenerazione urbana senza consumo di suolo è la sfida determinante del presente e del futuro”, ha sottolineato.
“Il consumo di suolo va finire tutto in nuovi edifici, che si sommano a quelli esistenti i quali avrebbero piuttosto bisogno di essere riqualificati – ha continuato Pileri – I dati, anche per il Veneto, ci inchiodano nel dire che non abbiamo imboccato la strada della sostenibilità e della transizione ecologica. Gli ettari consumati aumentano ogni anno: erano 14,7 al giorno nel 2016-17 e 14 nel 2017-18; nel 2018-19 siamo balzati a 16. Ogni anno in Veneto un ettaro viene “rosicchiato” per 4,28 metri quadrati e ogni nuovo abitante che si insedia si mangia un ettaro. Questi dati vanno interpretati come il fallimento di alcune politiche pubbliche Bisogna invertire la tendenza, lo Stato dovrebbe dotarsi di un database per capire quanti edifici sono utilizzati e quanti no”.

Quattro le conseguenze del consumo di suolo: più si consuma e meno si mangia, con la crisi della sovranità alimentare e l’aumento dei costi d’importazione; più si consuma e più si affoga, con danni ai cittadini, alle imprese, all’agricoltura e l’aumento della spesa pubblica; più si consuma e più si rinuncia a trovare rimedi alle malattie visto che il suolo funge da antivirus, con un ruolo vitale; più si consuma e più ci si espone alla bancarotta, con l’aumento della spesa pubblica, con un costo finanziario per ettaro tra i 30 e i 44 mila euro l’anno e un impatto economico in Italia che varia tra i 625,5 e i 907,9 milioni di euro l’anno.

Sul cambiamento climatico si è soffermata la prof.ssa Mio la quale ha lanciato un appello alla politica: “Nel mondo non ci salva da soli. L’economia ha bisogno di una politica che corregga i cortocircuiti che si generano sul mercato. E le aziende hanno capito che ha valore anche ciò che non ha prezzo sul mercato”.

“Occorre progettare e costruire estetica che vuole dire ecologico, etico ed economico”, ha proseguito Mio, arrivando a toccare il tema della fuga dei cervelli, anche dal Veneto: “Dobbiamo avere dei luoghi e delle aziende dove è bello stare bene. Gli spazi di grande concentrazione, i capannoni di vecchia costruzione o in disuso, andranno rivisti, ce lo ha insegnato l’emergenza sanitaria. C’è senza dubbio una correlazione tra il brutto e la difficoltà di trattenere i nostri laureati. Senza un contesto piacevole dove stare diventa difficile evitare che se ne vadano e, viceversa, attrarre nel nostro territorio i giovani talenti. Su questo aspetto, la politica ha accumulato ritardo e deve saper cambiare passo. Le stesse aziende faticano, ma vanno aiutate a cogliere questi nuovi modelli di riconversione che si traducono in economia circolare. Lo Stato le sostenga con dei contributi ma non all’infinito, bensì con dei tempi certi, scaduti i quali varrà la regola della concorrenza nel libero mercato”.

Al segretario generale di Confcommercio Veneto, Eugenio Gattolin, sono spettate le conclusioni, in realtà la dichiarazione d’intenti a tenere aperti questi ragionamenti “per accompagnare il cambiamento necessario e inevitabile, per cui ognuno è oggi responsabile – ha sostenuto – D’ora in avanti servono azioni concrete nell’ambito dei protocolli sottoscritti con Asvis e Regione Veneto e in una logica di lungo periodo. I tempi sono stretti, è una partita che coinvolge anche noi, le associazioni di categoria. Da un lato è opportuno stimolare la politica per quanto di sua competenza, dall’altro le aziende mettano in campo il coraggio d’investire con convinzione in queste nuove direzioni”.

Asterisco Informazioni
di Fabrizio Stelluto
P.I. 02954650277


e-mail:
info@asterisconet.it
redazione@asterisconet.it
telefono:
+39 041 5952 495
+39 041 5952 438
fax:
+39 041 5959 224
uffici:
via Elsa Morante 5/6
30020 Marcon (Ve)
Cartina

Questo sito è aperto a quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell'art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: "Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione".
La pubblicazione degli scritti è subordinata all'insidacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con la testata e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito.
Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al sito, anche se non pubblicati, non vengono restituiti.

  • Asterisco Informazioni
  • Direttore:
    Fabrizio Stelluto
  • Caporedattore
    Cristina De Rossi
  • Webmaster
    Eros Zabeo
  • Sede:
    via Elsa Morante, 5/6
    30020 Marcon
    Venezia
  • Informativa cookies