I lockdown hanno portato alla riduzione del CO2 in atmosfera
«Ciò che rende unico il nostro studio – spiega l’autore principale, Zhu Liu, dell’Università Tsinghua di Pechino – è l’analisi dei dati meticolosamente raccolti quasi in tempo reale. Osservando i dati giornalieri compilati dall’iniziativa di ricerca Carbon Monitor siamo stati in grado di ottenere una panoramica molto più rapida e accurata e le tempistiche mostrano come le diminuzioni delle emissioni siano corrisposte alle misure di blocco in ciascun Paese. Ad aprile, al culmine della prima ondata di infezioni da coronavirus, le emissioni sono addirittura diminuite del -16,9%. Nel complesso, i vari focolai hanno provocato cali emissivi che normalmente vediamo solo a breve termine in festività come il Natale».
Il calo del -8,8% delle emissioni di CO2 mondiali corrisponde a circa 1,5 miliardi di tonnellate di anidride carbonica in meno rilasciate nell’atmosfera. Questi cali hanno avuto, però, un effetto quasi impercettibile sulla concentrazione atmosferica di CO2 a lungo termine e gli autori sottolineano che l’unica strategia valida per stabilizzare il clima è una revisione completa del settore industriale e commerciale. È infatti evidente che non si può pensare di bloccare l’attuale ciclo delle attività umane, ma che sia necessario progettare un futuro nel quale queste facciano ‘strutturalmente’ un minor ricorso al carbonio.