Gli europei chiedono un’Europa più forte contro la pandemia
23/11/2020
L'Europarlamento ha pubblicato i risultati finali del suo terzo sondaggio di quest’anno nel quale viene chiesto ai cittadini europei il proprio punto di vista sulla crisi legata alla pandemia e sull’Unione Europea. Anche se
il 50% degli europei ritiene che l’incertezza sia ancora lo stato d’animo principale quando si parla dell’impatto economico della pandemia, oggi più persone hanno una visione positiva dell’Europa rispetto a primavera.
La percezione positiva dell’Unione è aumentata di undici punti rispetto alla scorsa primavera. In generale i cittadini europei vogliono un bilancio comunitario con mezzi sufficienti per affrontare la crisi e un’erogazione dei fondi legata al rispetto dello stato di diritto. Mentre aumenta il numero dei cittadini europei che si sentono incerti del proprio futuro,
il 66% degli intervistati concorda sul fatto che l’UE dovrebbe avere più competenze per affrontare la pandemia. La percentuale sale ulteriormente
in Italia dove il dato arriva al 78%. Altrettanto, in Europa il 54% degli intervistati pensa che l’UE dovrebbe avere strumenti finanziari più forti per fronteggiare le conseguenze della crisi, mentre in Italia è il 64% a chiedere una maggiore capacità finanziaria.
La salute pubblica, secondo i cittadini UE, dovrebbe essere la priorità di spesa, seguita dalla ripresa economica e da nuove opportunità per le imprese (42%), dal cambiamento climatico e dalla protezione dell’ambiente (37%) e dal lavoro e welfare (35%).In Italia si registra una crescita dell’opinione favorevole verso l’UE: in particolare, in confronto alla scorsa primavera l’incremento è stato di 11 punti percentuali.
Anche in Italia una netta maggioranza degli intervistati (78%) vorrebbe che l’Unione europea avesse più competenze. Sui sentimenti provati in questa fase, gli intervistati sono sostanzialmente allineati al resto d’Europa, con una differenza più rilevante sulla “speranza”: il 46% degli italiani si sente speranzoso (UE: 37%). È alta la consapevolezza degli italiani sulle misure messe in campo dall’Unione per il sostegno alla situazione creata dalla pandemia: sono conosciute dal 42% degli intervistati italiani, a fronte di una media UE al 30%.