Non è solo una questione di numeri! Per quanto questi siano duri e diano un quadro preoccupante degli effetti della pandemia da Covid-19 per il commercio al dettaglio e le piccole e medie imprese del Veneto, il presidente di Unioncamere Veneto, Mario Pozza, e il presidente di Confcommercio Veneto, Patrizio Bertin, si mostrano più preoccupati per la mancanza di una strategia di medio-lungo periodo che affronti i problemi di oggi e faccia ripartire il Paese nel suo complesso. E chiamano direttamente in causa “la politica distratta”, come la definisce Patrizio Bertin. Un modo molto delicato per denunciare che non sembra ci sia la necessaria attenzione ai nodi che devono essere sciolti: «vanno bene i ristori ma non è con quelli che salvi interi comparti economici – esordisce Mario Pozza, che poi esplicita ulteriormente – i ristori rischiano di portarci alla mensa dei poveri»
Numeri impietosi: secondo i dati Infocamere a settembre erano presenti in Veneto 45.450 imprese e 21.175 unità locali con un calo del 2,5% rispetto all’anno precedente (contro un -1,7% a livello nazionale). Ancor più preoccupante la flessione dei consumi che Confcommercio Veneto stima a fine anno sarà del -15% (un -11% il dato nazionale). Secondo Veneto Lavoro poi, sul piano occupazione si registra una contrazione del 27,5% nelle assunzioni e del 28,2% per le cessazioni, alle quali aggiungere quasi 25 milioni di ore di cassa integrazione tra gennaio e ottobre.
E i consumi si contraggono sempre più: «La gente – spiega Bertin – è demoralizzata, sta risparmiando e tiene il fieno in cascina perché in un momento di grande incertezza non sa come orientarsi. Ma proprio in questi momenti di grande difficoltà e di emergenza possono apparire delle opportunità nuove, del dinamismo imprenditoriale nuovo. Le nostre piccole e medie imprese devono affrontare questa pandemia con uno spirito completamente diverso: devono saper intercettare le nuove sfaccettature nel comportamento delle persone e devono sapersi riposizionare».
Più facile a dirsi che a farsi anche in una Veneto che, cita ad esempio il presidente Pozza: «se non mettiamo la cablatura in tutta la regione non possiamo dare lo strumento ai piccoli negozi per vendere online. Abbiamo bisogno di infrastrutture stradali e l’alta velocità non solo ovest-est, ma anche verso sud. Abbiamo bisogno di attrezzi per competere a livello globale. Il problema è legato ad una politica nazionale di sostegno alle imprese, di una riforma fiscale, burocratica, non di aiuti a pioggia».
«La battaglia comincia adesso – ribadisce il presidente Bertin – ma vorremmo da parte della politica il nostro stesso pensiero. Una politica preparata ad affrontare questo cambiamento: a noi interessano poco i litigi di palazzo, a noi interessa come rimettere in moto questo Paese e chiediamo una politica che sappia rispondere alle nostre esigenze e che sappia affrontare i problemi con coraggio e determinazione».