I bar e i ristoranti veneziani chiedono misure d’emergenza
Il documento prevede la possibilità, in zona gialla, di riaprire al pubblico alla sera e, in zona arancione, a pranzo e fino alle ore 18, con il superamento del divieto di asporto oltre tale orario; la richiesta di inserire gli addetti dei pubblici servizi tra le categorie a cui prioritariamente vada somministrato il vaccino anti Covid, una volta terminato quello per il personale sanitario e gli ospiti delle strutture socio sanitarie; la possibilità di inserire gradualmente il passaporto sanitario per la clientela; la disponibilità ad adeguare e sottoscrivere nuovi protocolli d’intesa con le Istituzioni per consentire la riapertura che è necessaria per superare la crisi del settore (da inizio pandemia gli esercizi hanno subìto oltre 160 giorni di chiusura e ci sono attività, come il catering, ferme da un anno).
«Sono indicazioni di buon senso – commenta il presidente Zanon – Il lavoro svolto a livello centrale, molto approfondito, dimostra che si può raggiungere il giusto equilibrio tra la necessità di riaprire e quella di assicurare il rispetto delle misure di prevenzione e contrasto del contagio. Per parte nostra ribadiamo che è urgente essere rimessi nelle condizioni di riavviare il nostro lavoro, per garantire la continuità delle attività e il reddito nostro e dei nostri dipendenti e collaboratori, evitando casi di disperazione sempre, purtroppo, potenzialmente possibili».
In prospettiva, infine, nel documento si chiede al Ministro di rafforzare le misure economiche di supporto al settore con il ricalcolo dei ristori e degli indennizzi anche a fondo perduto, su base annua; l’esenzione del pagamento dell’Imu per il 2021; il prolungamento degli ammortizzatori sociali fino al termine dell’emergenza; gli interventi sulle locazioni commerciali; e la revisione dei costi di gestione (utenze), delle tasse e imposte.