Il Parlamento proclama l’intera UE “Zona di libertà LGBTIQ”
I deputati sottolineano anche che queste “zone esenti da LGBTIQ”' siano parte di un contesto nazionale più ampio in cui la comunità LGBTIQ in Polonia è soggetta a un aumento di attacchi discriminatori e, in particolare, a un odio crescente da parte delle autorità pubbliche, dei funzionari eletti (compreso l'attuale presidente), e dei media filo-governativi. I deputati disapprovano anche gli arresti degli attivisti e gli attacchi e divieti alle marce del Pride.
Anche se la Commissione ha respinto le domande di finanziamento UE nell’ambito del suo programma di gemellaggio tra città polacche che hanno adottato tali risoluzioni, i deputati sollecitano l’Istituzione ad andare oltre. La Commissione dovrebbe usare tutti gli strumenti, comprese le procedure di infrazione, l’articolo 7 del trattato sull'UE, così come il regolamento adottato recentemente sulla protezione del bilancio UE e il rispetto dello Stato di diritto, al fine di porre rimedio alle violazioni dei diritti fondamentali delle persone LGBTIQ nella UE.
Purtroppo invece, nel novembre 2020 la città ungherese di Nagykáta ha adottato una risoluzione che vieta la “diffusione e la promozione della propaganda LGBTIQ” ed un mese dopo, il Parlamento nazionale ha adottato degli emendamenti costituzionali che limitano ulteriormente i diritti delle persone LGBTIQ, che non tengono conto dell'esistenza delle persone transgender e non binarie e limitano il loro diritto a una vita familiare.