AMMINISTRATORI CONDOMINIALI ANACI: ALERT LEGIONELLA
Un importante alert arriva da ANACI (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali ed Immobiliari) Veneto: attenzione al pericolo legionella, nascosto nei tubi inutilizzati da mesi e nei ristagni idrici; il consiglio, quindi, è non solo di fare scorrere l’acqua dai rubinetti prima di utilizzarla, ma soprattutto di provvedere alla pulizia di elementi della doccia quali soffioni, doccini e doccette. Il batterio della legionella, infatti, alberga negli ambienti acquatici ed è pericolosa, se aspirata, perché può essere mortale per soggetti fragili.
La legionellosi viene normalmente acquisita per inalazione e per questo la pericolosità delle particelle d’acqua infettate è inversamente proporzionale alla loro dimensione: gocce piccole arrivano più facilmente alle basse vie respiratorie.
La prevenzione delle infezioni da legionella si basa essenzialmente sulla corretta progettazione e realizzazione degli impianti tecnologici, che comportano un riscaldamento dell’acqua e/o la sua nebulizzazione (impianti idro-sanitari, condizionatori, umidificatori, ecc.), ma anche sull’adozione di misure (manutenzione ed eventualmente disinfezione), atte a contrastare la diffusione del batterio.
“E’ opportuno ricordare che le più recenti normative indicano l’amministratore condominiale, quale responsabile della qualità idrica dal contatore alle abitazioni - precisa Lino Bertin, Presidente di ANACI Veneto - Per questo deve provvedere a periodici controlli da parte di soggetti autorizzati, ma necessita evidentemente la collaborazione dei residenti per quanto riguarda i singoli appartamenti.”
Fattori predisponenti la malattia sono l’età avanzata, il fumo di sigaretta, la presenza di malattie croniche, l’immunodeficienza; la letalità della legionellosi si aggira tra il 5% e il 10% dei casi.
La legionellosi può manifestarsi in due forme distinte: la Malattia del Legionario, che frequentemente include una polmonite acuta; la febbre Pontiac, molto meno grave.
Il trattamento della legionellosi, essendo una malattia di origine batterica, passa soprattutto attraverso terapie antibiotiche (fonte: Istituto Superiore di Sanità).