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Rischio idraulico nel veneziano: proposte e soluzioni

01/12/2006
Accesa riunione tra cittadini e rappresentanti politici l’altra sera a Zelarino, nella sede della Municipalità. Si è discusso infatti dell’annoso problema del rischio idraulico, quindi degli allagamenti e dei danni conseguenti ad ogni pioggia eccezionalmente abbondante. L’incontro, organizzato dall’Unità di Base di Chirignago Zelarino dei Democratici di Sinistra, ha visto anche la partecipazione dei Consiglieri del Consorzio di Bonifica “Dese Sile”, Savino Balzano, Dario Cestaro e Maurizio Meneghetti, che hanno risposto alle domande degli inferociti cittadini, i quali hanno lamentato una situazione che si trascina ormai da anni e che si aggrava di continuo.

I consiglieri hanno ribadito che sono in corso numerose opere per risolvere questi problemi. Innanzitutto, hanno detto, è stato concesso n finanziamento di 700.000 euro, di cui 500.000 da parte della regione Veneto e 200.000 da parte del Comune di Venezia per sistemare le Vie Chiesa, Castellana, con un collettore che la attraversi per portare le acque piovane fino a Rio Storto, nonché Via Comboni a Zelarino, nonché Via Erivisio a Favaro.

Ma non è tutto: la Provincia di Venezia, infatti, ha finanziato con 260.000 euro un’opera di sollevamento di emergenza, a salvaguardia di Via degli Ongari a Noale, nonché un’opera per il rialzo degli argini in corrispondenza dei laghetti di Martellago,. Inoltre è stata approvata una variante, che era ferma da quattro anni, passata ora in Consiglio Comunale, per un Progetto che riguarda la zona Peseggiana-Marocchesa-Tarù, che prevede: la ricalibrazione delle strade, lo smantellamento ed il rifacimento di dieci ponti, che attualmente ostruiscono il passaggio delle acque, nonché la creazione di una vasca d’invaso per l’esondazione di 33.000 metri cubi d’acqua tra Molino Cagnin e Molino Marcello. La speranza è che i lavori partano entro la fine del 2007. di fronte alle proteste dei presenti, i tecnici del Consorzio hanno ribadito la necessità dei tempi dovuti alle procedure burocratiche.

Inoltre, è stato posto il problema di un’idrovora, a Tessera, che non riesce a pompare più di 15/20 metri cubi d’acqua al secondo, considerati insufficienti. I tecnici hanno detto che il Consorzio si è già adoperato per ottenere altre due pompe, in modo da portare la capacità ad almeno 35 metri al secondo.

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