Al via raccolta firme per difendere oro verde reatino
01/12/2006
“E’ necessario difendere il prodotto simbolo dell’agricoltura reatina, l’olio extravergine d’oliva, chiedendo l’applicazione della legge del 2004 sull’indicazione obbligatoria del luogo di coltivazione e molitura delle olive, difendendo dai “furbi” il vero olio di oliva prodotto nel nostro territorio e la salute dei cittadini”. Lo ha dichiarato il presidente della Coldiretti reatina, Enzo Nesta, annunciando l’avvio della campagna Coldiretti di raccolta firme a sostegno dell’indicazione obbligatoria in etichetta dell’origine dell’olio di oliva. L’occasione sarà rappresentata in provincia di Rieti dalla manifestazione “Olio d’autore” promossa da Unaprol con il contributo di Unione europea ad Agea che prenderà vita domani ed il 3 dicembre dalla mattina alla sera in due frantoi reatini tra cui quello della Cooperativa Colli Sabini di Magliano (via Madonna Grande, 18, tel. 0744/91546). “L’etichettatura – ha riferito il presidente di Unaprol Massimo Gargano – resta il principale mezzo di informazione per la maggioranza dei consumatori che, però, pretendono maggiori garanzie in termini di controllo da parte delle Istituzioni e responsabilità del sistema produttivo nazionale nell'intero processo di filiera. Nonostante la legislazione italiana sia molto avanzata in termini di garanzie verso i consumatori nell'Europa dei 25 Stati l’etichettatura obbligatoria dell’origine dell’olio extra vergine di oliva resta ancora oggi un optional”. Cresce, intanto, in tutta Italia il turismo dell’olio e del territorio. Un turismo che muove un giro di affari di oltre 1,8 miliardi di euro e che conta circa due milioni di visitatori all’anno tra agriturismi e frantoi e che è legato principalmente alle visite guidate, a degustazioni e prove di assaggio. Il fenomeno turistico, secondo l’osservatorio economico dell’Unaprol, è in continua crescita nel nostro Paese e ad alimentarlo è la domanda di prodotto di qualità legata al territorio di origine, che oggi e garantita solo dallo strumento della denominazione di origine protetta (DOP), “ma che deve essere rafforzata – ha concluso Gargano - con l’indicazione obbligatoria dell’origine in etichetta”. Ad attrarre sempre più turisti in campagna e nei frantoi anche l’enorme patrimonio di siti olivicoli unici al mondo. Tra questi l’olivone di Canneto in Sabina, che ha più di tremila anni.
L’Ufficio Stampa