La Fenice: Bernhard Klee dirige Incontri di Luigi Nono
I due concerti rientrano nel progetto «La Fenice per la Città» promosso in collaborazione con le Municipalità e rivolto ai residenti nel Comune di Venezia e il concerto di domenica 3 sarà trasmesso in diretta da Rai Radio3.
Composte nel 1823 per il «grande dramma romantico» Rosamunde, Fürstin von Zypern di Helmina von Chézy, caduto dopo due rappresentazioni, le musiche di scena D797 di Schubert entrarono, dopo la morte del compositore, nel repertorio concertistico divenendo una delle composizioni schubertiane più amate dal pubblico, priva ormai di legami con il testo che l’aveva originata. Dei nove brani, in parte orchestrali in parte corali, che la costituiscono, verranno eseguiti, in accostamento con Webern e Nono, il Balletto dell’atto II, le Melodie dei pastori e il Balletto dell’atto IV.
Composti a Vienna tra il 1911 e il 1913 ma eseguiti nella loro versione originale per orchestra solo nel 1926 a Zurigo, i 5 Pezzi op. 10 sono brani brevissimi, di un minuto ciascuno, caratterizzati da essenzialità estrema, assenza di ogni forma di ripetizione, scavo profondo su ogni particolare timbrico, suono depurato fino al limite del silenzio. Come sottolinea Nono, «spesso in Webern un unico suono è come un’intera melodia di Schubert. La qualità del suono, il modo di attacco, di svilupparsi e di diminuire contengono in concentratissima sintesi un intero arco melodico».
Composti a Venezia nel 1955, Incontri rappresentano uno dei momenti più importanti della riflessione di Nono sulla serialità e sull’eredità di Webern e Schoenberg. In essi si incontrano due strutture autonome e differenziate per ritmo, timbro e dinamica armonica e melodica, ma collegate da un rapporto di proporzioni costanti basate su un procedimento a specchio ripreso dalla musica e dalla pittura fiamminghe. Il risultato sonoro è una continua alternanza di zone a densità variabile spesso in frizione fra di loro, ma collegate da richiami, echi e costanti facilmente percettibili.
La seconda parte del concerto sarà interamente dedicata alla Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 55 di Beethoven, detta Eroica con un riferimento, poi cassato, a Napoleone ed impregnata di quell’ideale di alta umanità e volontà morale che rappresentò il punto di sbocco della grave crisi spirituale beethoveniana degli anni 1802-04. La Marcia funebre del secondo movimento, ispirata a modelli rivoluzionari francesi, e il Finale, basato su un nucleo tematico ascrivibile alla categoria delle Humanitätsmelodien di fine Settecento, costituiscono i due perni di un lavoro di mirabile coerenza ideale ed espressiva.
BERNHARD KLEE
Nato in Turingia, ha studiato pianoforte, composizione, direzione e musica da camera a Jena, Lipsia e Colonia. Iniziata la carriera professionale all’Opera di Colonia con Otto Ackermann e Wolfgang Sawallisch, è stato assistente di Karl Böhm e Herbert von Karajan. A ventinove anni è direttore musicale del Teatro di Lubecca, incarico da lui tenuto per dodici anni, seguiti dalla direzione della NDR Radiophilharmonie di Hannover (1976-79) e dei Düsseldorfer Symphoniker (1977-87). Dal 1985 al 1989 è stato direttore ospite principale della BBC Philharmonic Orchestra di Manchester. Ha diretto le principali orchestre europee, quali i Wiener Philharmoniker, i Berliner Philharmoniker, la London Symphony e il Royal Concertgebouw, nonché le maggiori orchestre radiofoniche italiane, olandesi, francesi, giapponesi, tedesche e scandinave. Ha diretto opere in tutta Europa: Amburgo, Monaco, Berlino, Ginevra, Londra. È spesso invitato ai principali festival internazionali, quali Salisburgo, Edinburgo, Lucerna, Berlino, Helsinki, Paesi Bassi e BBC Proms. Ha lavorato negli Stati Uniti, con orchestre quali la Philadelphia Orchestra, la Chicago Symphony, la Cleveland Orchestra, la National Symphony, la San Francisco Symphony e la New York Philharmonic. Ha recentemente tenuto concerti con i Wiener Symphoniker al Musikverein, e con la Camerata Salzburg al Festival di Salisburgo; ha diretto Die Entführung aus dem Serail all’Opera di Stato di Amburgo nonché in una tournée giapponese con la NHK Symphony Orchestra. Nella scorsa stagione è stato protagonista alla Fenice di una memorabile esecuzione delle Variazioni (1954) di Luigi Dallapiccola
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