Padova Città dell’Affresco
“E’ un’idea semplice ma efficace – ha affermato il Presidente di Turismo Padova Terme Euganee Ubaldo Lonardi – perché il turista possa costruirsi un proprio percorso in città. Anche grazie a questi strumenti di fruizione e di accoglienza, Padova sta diventando sempre più attrattiva: basti pensare che gli arrivi in città nel 2006 hanno segnato un + 13% rispetto al 2005”.
“La piantina – ha commentato Monica Balbinot, Assessore alle Politiche Culturali e Spettacolo del Comune di Padova – valorizza l’immagine di Padova come capitale culturale ed è la prova tangibile di una strategica condivisa sui Beni Culturali padovani”.
Stampata in 80.000 copie, la pianta della città, completa della segnalazione dei principali cicli di affreschi selezionati soprattutto in funzione dell’integrità dell’opera e della possibilità di visita, è in distribuzione presso gli Uffici Informazione dell’Azienda Turismo Padova Terme Euganee, presso i punti informativi in città e verrà esposta in tutti gli alberghi della città e della cintura e negli istituti superiori.
Lo strumento intende fornire una nuova chiave di lettura per la visita della città, proponendo un itinerario nei luoghi e nella storia alla scoperta dell’arte dell’affresco, dal X al XX secolo; intende inoltre valorizzare la componente culturale della città ed il recente recupero di alcuni tra i principali siti proposti, tornati all’antico splendore dopo accurati restauri: il maestoso Salone dei Vescovi all’interno del Palazzo Vescovile, la Scoletta del Santo nel complesso della Basilica e la stessa Cappella Ovetari all’interno della Chiesa degli Eremitani, oggi celebrata dalla grande mostra dedicata ad Andrea Mantegna.
Una delle primissime testimonianze di affresco a Padova, risalente al X-XI secolo, si trova a pochi chilometri dalla città, lungo l’antica Via Annia, presso la Chiesa di S. Michele a Pozzoveggiani. Ma fu Giotto nei primi anni del Trecento, ad esaltare la decorazione a fresco ed inaugurare così una stagione straordinaria per la pittura narrativa e monumentale. A Padova egli lasciò il suo massimo capolavoro, il ciclo affrescato all’interno della Cappella degli Scrovegni e la sua lezione fortemente innovativa ispirò generazioni di artisti per secoli. Dagli inizi del Trecento e per oltre un secolo Padova fu il centro dell’avanguardia artistica: le opere di Giotto, Guariento, Giusto de Menabuoi, Altichiero da Zevio rappresentavano il nuovo linguaggio artistico, la modernità, il modello da imitare. Questa forza innovativa riprenderà vigore con Mantegna, artista Padovano, nato a Isola di Carturo oggi frazione del Comune di Piazzola sul Brenta. Formatosi alla scuola di Francesco Squarcione, Mantegna diventerà il più importante pittore del Quattrocento nel Nord Italia. A Padova egli lascerà un capolavoro giovanile ma già maturo dal punto di vista artistico: la decorazione a fresco della Cappella Ovetari nella Chiesa degli Eremitani. In essa si percepisce il senso della Storia, la nuova visione degli eventi, di cui sono protagonisti gli uomini.
Dopo lo splendore Trecentesco e il fervore quattrocentesco, nel Cinquecento Padova è ancora protagonista del panorama artistico e culturale italiano. Sono attivi in città uomini di cultura e mecenati quali Alvise Cornaro, Sperone Speroni, Marco Mantova Benavides. Nel campo dell’arte ad affresco fu ancora un veneto, Tiziano, a portare una ventata di rinnovamento proprio agli inizi del secolo. Nel 1511 dipinse tre splendidi affreschi all’interno della Scuola del Santo raffiguranti miracoli di S. Antonio. Il Cinquecento fu il secolo in cui fiorirono confraternite religiose in tutta la città e queste si contesero i migliori artisti locali per la decorazione delle loro sedi. Dario Varotari, Domenico Campagnola, Girolamo dal Santo, Stefano dall’Arzere, lasciarono splendidi cicli d’affreschi in tutte le sedi delle principali confraternite cittadine. Nei secoli successivi la decorazione a fresco continua ad essere l’arte privilegiata per la decorazione dei grandi edifici laici e religiosi: le sedi dell’Università, la Basilica di s. Antonio, il Caffè Pedrocchi primi fra tutti, ma anche molti palazzi e chiese minori continuano ad arricchirsi di pareti affrescate.
Per informazioni: Ufficio Stampa Progetto Strategico Turismo
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