Gerd Albrecht e l’Orchestra del Teatro La Fenice
Il concerto di sabato 9 rientra nei progetti «La Fenice per la Città» e «La Fenice per la Provincia», rivolti ai residenti nel Comune e nella Provincia di Venezia, promossi in collaborazione con le Municipalità del Comune di Venezia e con la Provincia di Venezia.
L’Ouverture tragica, scritta nel 1880 insieme con l’Ouverture accademica («l’una piange, l’altra ride») in occasione della laurea honoris causa conferita a Brahms dall’Università di Breslavia, è una composizione di ferreo impianto sonatistco e grande sapienza contrappuntistica, uno dei brani più beethoveniani del Brahms sinfonico, caratterizzata tuttavia da un’atmosfera cupa, da ballata nordica, tipicamente brahmsiana.
Il Notturno per orchestra d’archi di Luciano Berio, presentato a Lucerna nel 1995 sotto la direzione di Günter Pichler (primo violino del Quartetto Alban Berg), è una trascrizione del Terzo Quartetto del 1993, dedicato al Quartetto Alban Berg che lo eseguì a Vienna nel 1994. Il titolo Notturno si riferisce al poema Argumentum e silentio del poeta tedesco Paul Celan, e in particolare al verso «Ihr, das erschwiegene Wort» (Alla notte, la parola costretta al silenzio), posto da Berio in epigrafe alla composizione. Si tratta di una sorta di meditazione tra veglia e sonno, tra suono e silenzio, con una ricerca originalissima sui colori, spesso inabissati in pianissimi estremi, che si possono ottenere dalle quattro voci degli archi.
La trascrizione del Quartetto op. 25 di Brahms fu sollecitata a Schoenberg, esule a Los Angeles, da Otto Klemperer, che la eseguì il 7 maggio 1938 con la Los Angeles Philharmonic Orchestra. L’amore di Schoenberg per la musica di Brahms e per questo brano in particolare, e il desiderio di cimentarsi con l’orchestrazione di un brano cameristico di cui lamentava, nelle esecuzioni, la preponderanza del ruolo del pianoforte, lo spinsero a realizzare questa magistrale trascrizione a grande orchestra, affettuosamente (e con un pizzico di orgoglio) soprannominata «la Quinta di Brahms».
GERD ALBRECHT
Nel 1962, dopo aver vinto il primo premio alle competizioni per direttori d’orchestra di Besançon (Francia) e Hilversum (Olanda), è nominato direttore musicale a Lubecca. Seguono le cariche di direttore principale a Kassel, alla Deutsche Oper di Berlino e presso l’Orchestra della Tonhalle di Zurigo. Dal 1988 al 1996 è direttore musicale dell’Opera di Amburgo. Nel 1991 l’Orchestra Filarmonica Ceca lo sceglie suo direttore stabile, carica che ricopre fino al 1996. Nel 1998 è direttore ospite principale della Radio Danese. Inoltre, ricopre la carica di direttore principale della Yomiuri Nippon Symphony Orchestra di Tokyo. La sua attività musicale include la direzione del repertorio operistico nei grandi teatri internazionali e dei più prestigiosi complessi sinfonici; inoltre, è ospite di alcuni fra i più importanti festival: Salisburgo, Edimburgo, Lucerna, Vienna, Monaco di Baviera e il Maggio Musicale Fiorentino, dove nel 2001 ottiene grande successo dirigendo Penthesilea di Schoeck e, nel 2002, Peer Gynt di Grieg. Dedica speciale attenzione, oltre che al romanticismo tedesco, alla musica contemporanea; prova di questo sono le numerose incisioni da Beethoven e Spontini attraverso il romanticismo tedesco di Spohr, Schumann, H. Wolff all’espressionismo di Zemlinsky, Schreker, Busoni, Hindemith, Schoeck fino ai compositori contemporanei Henze, Reimann, Ligeti, Kirchner. Ha ricevuto per le sue incisioni il Grand Prix du disque, il Deutscher Schallplattenpreis, il Prix Caecilia (Belgio), l’International Record Critics Award a New York, il Premio Koussewitzki negli Stati Uniti e nel 1993 il premio della critica tedesca per l’incisione della Sinfonia n. 7 di Petterson. Musicista dell’anno in Germania nel 1984, dal 1995 è membro dell’Akademie der schönen Künste di Monaco di Baviera. È autore di un libro per bambini sugli strumenti musicali, tradotto in sei lingue.