E’ una sorta di corso di formazione permanente per la pubblica amministrazione decentrata nelle municipalità, che consente di erogare un servizio di maggior qualità al cittadino, mettendo in rete conoscenze acquisite e tecniche professionali. Il tutto stando seduti nel proprio ufficio, grazie all’utilizzo delle tecnologie web. E’ questo il progetto, che, da un paio di mesi, il Comune di Venezia ha attivato coinvolgendo circa duecento dipendenti, distribuiti nelle sei municipalità e coordinati da una piattaforma web appositamente realizzata, che permette loro di confrontarsi con i colleghi, in tempo reale, sulle procedure amministrative, documentare i casi significativi attraverso la partecipazione ad un blog, porre domande o cercare risposte nei forum tematici allestiti, risparmiando tempo e risorse rispetto ad un tradizionale corso di formazione. Due sono ad oggi, le comunità di pratica attivate dal Comune, così chiamate perché favoriscono lo scambio fra gruppi di lavoro: una riguarda l’area del welfare, e quindi tutti i servizi di assistenza verso il cittadino, l’altra invece, è dedicata alla formazione del personale politico eletto, e operante, nelle singole municipalità, cui il dipendente accede attraverso una password.

“L’idea di realizzare delle comunità di pratica all’interno del Comune di Venezia, nasce dall’esigenza di fornire uno strumento di supporto alle singole municipalità che, nel processo di decentramento, sono chiamate ad un cambiamento di passo – hanno spiegato Marco Agostini, direttore del personale del Comune, e Ivano Berto, consigliere comunale delegato alle municipalità – c’era il bisogno di una formazione del personale amministrativo per dare al cittadino una qualità del servizio omogenea su tutto il territorio, e allo stesso tempo, si doveva creare una rete per non disperdere le esperienze, le competenze e le relazioni acquisite negli anni”.

Dal punto di vista finanziario, il progetto è stato oneroso perché è costato all’amministrazione comunale circa 60mila euro, investiti nell’adeguamento dei software esistenti, nell’acquisto di nuovi computer oltre che per le consulenze di società competenti nel campo delle tecnologie web. “Sicuramente il progetto ha un costo sostanzioso – ha concluso Agostini – ma va comunque considerato un investimento, perché permette di risparmiare rispetto al costo di formazione del singolo dipendente”.

Come ha sottolineato Anna Malaguti, responsabile della formazione professionale, l’iniziativa rientra a pieno titolo fra i progetti per il miglioramento della pubblica amministrazione, che significa anche, una maggior qualità dei servizi erogati al cittadino.



Francesca Delle Vedove per “Il Gazzettino”