"Una volta in Europa"
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STUDENTI "GIOVANI A TEATRO" 2,50 euro
UNA VOLTA IN EUROPA
All'origine di questa nuova creazione c'è il libro omonimo di John Berger, scrittore inglese di culto che in cinque racconti affonda lo sguardo in vite e emozioni che parlano di emigrazioni e di perdite, di lavoro e di fabbrica, e di una concezione alta dei sentimenti. Licia Maglietta ne ha tratto un intenso monologo centrato su Odile, protagonista del racconto che dà il titolo al libro, figura femminile ricchissima di vitalità e passione, che sorvola in deltaplano un'esistenza dolorosa ma carica di amore per la vita e di forza interiore.
É la prima volta che l'attrice e regista napoletana si confronta con il quasi ottantenne scrittore inglese. Dopo i fortunati incontri con le scritture di autrici come Alda Merini, Margherite Duras, Luisa Stella e Assia Djebar - delle quali a partire dalla metà degli anni novanta ha portato in scena alcune opere -, prosegue dunque un delicato e profondo lavoro di ricerca che l'interprete (fondatrice di Teatri Uniti con Toni Servillo, Andrea Renzi, Angelo Curti, Daghi Rondanini, Mario Martone) dedica al teatro moderno e contemporaneo.
Berger, in UNA VOLTA IN EUROPA, aggiunge un altro tassello alla ricostruzione dei fenomeni che hanno trasformato il XX secolo in un tempo feroce di esìli, migrazioni, sradicamenti, nella camera d'incubo e di incubazione di quel fenomeno noto attraverso il neologismo "globalizzazione". Con una scrittura limpida e altissima, l'autore ci mostra come lo "sviluppo industriale spinto" degli ultimi decenni, le migrazioni forzate, l'inurbamento massiccio, la perdita di radici linguistiche e geografiche, la scomparsa del lavoro artigiano, abbiano inciso su contadini, braccianti, pastori, costringendoli all'amnesia o a un grumo di intatta, umana resistenza.
"La questione per Berger - spiega Licia Maglietta - è sempre la stessa: trovare la voce della storia. Quanto a me, è difficile trovare le parole per dire quali parti hanno dato voce alla protagonista Odile e a quale memoria ho attinto. So che Odile è scivolata nella mia pelle ed ho avuto la necessità di ascoltarla e farla vivere. Il luogo in cui si svolge la storia, questa volta il cielo, l'aria, mi ha dato la possibilità di togliere dalla scena qualsiasi oggetto. È rimasto soltanto un sottilissimo filo nero che lega Odile ad un deltaplano. Il resto è cielo che ho trattato come una tela su cui traspaiono colori e luce".
La stagione 2006-2007 del Teatro Villa dei Leoni è promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Mira e da La Piccionaia-I Carrara Teatro Stabile d'Innovazione, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura della Provincia di Venezia, Arteven, Regione Veneto, ETI, Ministero dei Beni e Attività Culturali e con il contributo di Banca del Veneziano.
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