Mela Modì: via alla commercializzazione dal 2007
“Noi siamo certi – dice Francesco Tagliani, presidente del Cda di CIV, in cui siedono Michelangelo Leis (Gruppo Mazzoni) e Gianfranco Castagnoli (Gruppo Salvi) - che Modì sarà destinata a diventare un ‘global player’ nel mercato delle mele ed altrettanto globale è la strategia che intendiamo adottare nello sviluppo di questa varietà. Con Modì stiamo dando alla melicoltura, italiana in particolare, uno strumento potentissimo per aprire nuovi spazi di mercato all’esportazione, specialmente verso Paesi emergenti ove si prevede nei prossimi 20 anni una forte espansione dei consumi di mele. In quest’ottica, l’accordo con Apofruit costituisce un tassello importante per la realizzazione di questo progetto”.
Il progetto Modì®
La nuova varietà sta attirando l’attenzione sia dei consumatori, che della base produttiva, per alcune caratteristiche qualitative ed agronomiche che la rendono estremamente competitiva nel confronto con le varietà tradizionali; tra le altre cose, l’elevata produttività ed il bassissimo impatto ambientale per merito della sua naturale grande tolleranza a diversi patogeni e malattie.
Modì mostra inoltre scarsissime perdite nelle fasi di lavorazione, conservazione e distribuzione per cui è un prodotto che può dare soddisfazione a tutti gli operatori della filiera così come al consumatore, che può gustare una mela che mantiene invariate nel tempo le proprie caratteristiche organolettiche. Modì è una varietà complementare a Rubens sia come zone di produzione che come target di consumatori. Ha infatti caratteristiche predominanti di dolcezza abbinate ad elevata croccantezza, succosità e ‘shelf life’. Le zone europee in cui la varietà ha mostrato di esprimere le caratteristiche migliori sono la Val D’Adige, la Pianura Padana in Italia, la zona del Lago di Costanza e il sud Reno in Germania, il sud-est e sud-ovest della Francia e la Catalogna in Spagna.
Dai test di consumo che sono stati eseguiti su numerosi mercati italiani ed esteri Modì si inserisce nel segmento principale delle mele dolci e croccanti e andrà a colmare il vuoto attualmente presente nel segmento delle mele rosse a livello mondiale diventando sicuramente in futuro una valida alternativa di alta qualità alla Red Delicious.
Per questo sono già stati presi contatti con importanti gruppi statunitensi e dell’Emisfero Sud interessati a questa nuova mela.
Il progetto Rubens®
Prima del lancio di Modì, il CIV ha introdotto con successo la mela Rubens, che in Europa è al top delle preferenze del segmento più importante dei consumatori: quelli che amano la mela croccante, succosa e con elevati livelli di zucchero accompagnati da buoni livelli di acidità e aroma. Con queste caratteristiche Rubens può raggiungere un target intorno al 60% dei consumatori europei e collocarsi nel segmento di alta gamma del mercato.
Le principali aree di produzione in Europa sono situate nell’arco alpino e nelle pianure del nord Europa (Olanda, Nord Germania, Danimarca). Ad oggi risultano piantati in Europa 1 milione di alberi e si prevede, entro il 2011, di raggiungere una superficie coltivata di 1.000 ettari per una produzione di circa 50.000 tonnellate. Oltre ai partners già aderenti al progetto Rubens, sono state contattate aziende produttrici in Gran Bretagna, Svezia e Francia e hanno preso avvio progetti di sviluppo negli Stati Uniti, in Cile e in Sud Africa.
Chi è CIV
IL CIV è nato 23 anni fa quando l’Italia era tributaria verso l’estero (Usa e Francia in particolare) di tutta l’innovazione varietale in frutticoltura. Oggi il Consorzio ferrarese detiene il più importante pacchetto europeo di brevetti e marchi di novità frutticole ed è tra i primi ‘player’ a livello mondiale. Nella fragola la produzione di piante di varietà ottenute dai programmi di ‘breeding’ del CIV è attorno ai 70 milioni di pezzi all’anno, nel melo il programma di ricerca del CIV è uno dei più significativi a livello mondiale per ampiezza e risultati.
Il CIV è un consorzio fondato nel 1983 da tre aziende leader del settore: Vivai Mazzoni, Salvi Vivai, Tagliani Vivai, tutte con sede nel Ferrarese. Le tre aziende producono annualmente circa 4 milioni di portinnesti, 2,2 milioni di alberi finiti di pere, mele e drupacee, 120 milioni di piante di fragola e 3 milioni di zampe di asparago, sviluppando un fatturato annuo di 25 milioni di euro ed investono in ricerca, attraverso il CIV, il 3 per cento del loro fatturato.
Per informazioni: CIV - Consorzio Italiano Vivaisti
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E-mail: info@civ.it Internet: www.civ.it
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