Nanotecnologie: diplomi agli scienziati del futuro
Ogni edizione del master è stata articolata così: 540 ore dedicate a lezioni, laboratori e workshop; almeno 3 mesi di stage aziendale; inoltre, le lezioni sono state tenute in inglese, per il 70% dedicate alle nanoscienze ed alle nanotecnologie, mentre il 30% ha riguardato la gestione aziendale.
Si tratta, quindi, di un master internazionale, tant’è che sono state presentate 194 domande da studenti provenienti da 28 paesi diversi, anche se la maggioranza, il 43% proviene dal Veneto.
Ad ogni modo, le classi dei Master sono state composte da un mix di culture, esperienze professionali e provenienza geografica.
Ed è man mano aumentato il numero degli iscritti: se nel 2004 erano 13, nel 2007 saranno 19.
I dati provenienti dal mondo del lavoro sembrano essere incoraggianti: gli studenti della prima edizione, infatti, hanno trovato lavoro dopo 9 mesi; molti sono rimasti in Veneto, ma alcuni sono stati richiesti all’estero.
Del resto, le imprese venete hanno dimostrato di cercare nuove professionalità, formazione e ricerca applicata. Questo in base ad un sondaggio effettuato tra giugno e novembre 2006 da CIVEN e Confindustria Veneto. Il 61 % delle aziende intervistate hanno dimostrato una buona conoscenza del distretto veneto delle nanotecnologie; il 98% si considerano aziende innovative ed il 92% si sono dette disponibili ad ospitare gli studenti per uno stage e per un’eventuale inserimento stabile.
Su 1.500 quesiti inviati, hanno risposto 53 aziende. Sembrerebbe poco, ma in realtà il risultato è considerato soddisfacente, perché ha raggiunto la percentuale del 3,5%, contro la media dell’1%.
Soddisfazione è stata espressa dall’Assessore Regionale all’Istruzione, Elena Donazzan.
“La conoscenza è alla base del sistema produttivo, cosa che molte aziende hanno capito. Gli ottimi risultati raggiunti fanno sì che ci si possa impegnare a mantenerli. Inoltre” ha detto la Donazzan “Abbiamo anche capacità di affermarci al di fuori dei confini regionali. Per questo, auguro a ciascuno dei masterizzati di essere ambasciatore del genio italico”.