Il “maxiemendamento” alla Finanziaria per il 2007 contiene norme ambientali, sottratte alla disciplina di settore, che sembrano il frutto d’una pratica guerrigliera anziché espressione d’una visione strategica d’interesse nazionale. La riduzione degli incentivi alla produzione d’energia dai rifiuti per gli impianti esistenti e la cancellazione di tali contributi agli impianti futuri avrà come risultato il danno e la beffa per i cittadini e per l’ambiente. Verranno a mancare risorse economiche agli impianti in funzione con il conseguente aumento delle tasse pagate dai cittadini e, per i nuovi impianti, si farà molta più fatica a trovare investitori interessati a finanziarne la realizzazione e anche in questo caso saranno i Comuni e le popolazioni a doversi fare carico dei maggiori oneri con aumenti della tassa sui rifiuti o delle tariffe.

Oltre a questo danno si avrà la probabile beffa del ritorno all’uso indiscriminato delle discariche che, come avverte l’Unione Europea, sono di gran lunga più inquinanti.

Dove sia il vantaggio per l’ambiente e per le comunità locali procurato da questa norma affrettata e dirigistica davvero non si capisce. Non c’è stata concertazione, non c’è stato confronto e viene così svilito anche il percorso dell’annunciato “decreto Bersani” per l’energia.

Auspichiamo un ravvedimento operoso del governo e del Parlamento per dare al comparto dei rifiuti un assetto legislativo finalmente stabile e al riparo da imboscate e da incursioni che allontanano la pianificazione e la buona gestione economica e ambientale e mettono sempre più incertezza alle imprese serie del settore.

Quali liberalizzazioni si potranno mai fare in un comparto tecnologicamente impoverito, economicamente marginalizzato e nel quale impianti industriali evoluti, per molti, sono ancora solo le buche in cui nascondere i rifiuti?









Ufficio stampa Federambiente