“Collana di Studi”
Quando la Rivoluzione Francese incomincia, nel 1789, Venezia è ancora la capitale di uno Stato indipendente, comprendente buona parte della Lombardia, il Veneto, il Friuli, l’Istria, la Dalmazia, le isole Ionie. Non più grande potenza, ma uno Stato degno di rispetto, con circa tre milioni di abitanti: poca cosa certo in confronto ai ventotto milioni della Francia o ai nove dell’Inghilterra, ma il commercio, l’agricoltura, la vita artistica fioriscono, il governo è benevolo e attento, le campagne sono popolate di ville, le città divengono sempre più belle. Pur dopo le terribili tempeste che hanno squassato la Francia e l’Europa, nel 1795 lo Stato veneziano è ancora ben vivo: è l’anno in cui Alvise Querini parte per Parigi, per assumervi l’incarico di rappresentante diplomatico della Repubblica di Venezia presso la Repubblica Francese.
Compito non facile: la Francia, da poco emersa dalla tragedia del Terrore, lanciava le sue armate alla conquista dell’Europa, rivoluzionandone gli equilibri. Sulle prime a Querini riuscì di stabilire buoni rapporti col Direttorio, facendo leva sul carattere repubblicano dei due Stati e sugli antichi vincoli di amicizia. Ma nel 1796 incomincia la campagna d’Italia: vinti i Piemontesi e gli Austriaci, Napoleone Bonaparte dilaga nel territorio veneto. Senza tenere in considerazione i rapporti ancora formalmente amichevoli tra le due Repubbliche, l’Armata d’Italia impone con la forza colossali esazioni alla popolazione, in denaro, derrate, armamenti, alloggi. Querini protesta col Direttorio, tratta, discute, ottenendo solo buone parole. A poco a poco il piano francese gli si fa chiaro: la Francia non abbandonerà mai il Belgio e compenserà l'Austria con le terre veneziane. Egli si rifiuta di credervi, ma in cuor suo sa che il destino dell’”amatissima patria” è segnato. Attraverso i suoi dispacci - per la prima volta pubblicati - seguiamo di giorno in giorno la progressiva distruzione dello Stato veneziano, dalle rivoluzioni organizzate dai Francesi nelle maggiori città di Terraferma sino all'attacco finale contro la stessa Venezia. Querini si batte sino all'ultimo con tutti i mezzi a sua disposizione, sino a quando, nel maggio del 1797, riceve dal governo francese il perentorio invito a lasciare Parigi. I suoi dispacci forniscono un quadro vivace, illuminante, talvolta commovente di quelle drammatiche vicende, che condussero alla fine dell'antica e civilissima Repubblica di Venezia.
L’opera è disponibile nelle principali librerie, oppure presso: Gaspari editore, Via Vittorio Veneto 49, 33100 Udine, tel. 0432.512567, fax 0432.505907 http://www.gasparieditore.com, e-mail: info@gasparieditore.com; Bookshop della Fondazione Querini stampalia, Castello 5252, Venezia, tel. 041.5234411, fax 041.5212123. http://www.duebeunac.com, e-mail: info@duebeunac.191.it
Venezia-Parigi 1795-1797. I dispacci di Alvise Querini ultimo ambasciatore in Francia della Repubblica Veneta. A cura di Giandomenico Ferri Cataldi e Achille Gradella, introduzione di Giovani Scarabello, con un saggio di Antonio Fancello e Barbara Poli. 2 voll, Udine, Gaspari editore, 2006.
Opera pubblicata con il contributo del Soroptimist International Club di Venezia, offerto in occasione del 50° anniversario della sua fondazione.
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