Cresce e si trasforma il sistema produttivo del Veneto
Sono questi in estrema sintesi i risultati che emergono dal terzo rapporto annuale “Il Veneto delle imprese”, realizzato dal Centro Studi di Unioncamere del Veneto, che sulla base dei dati provenienti dai Registri Imprese delle Camere di Commercio traccia un quadro aggiornato sulla struttura produttiva e le figure imprenditoriali che operano sul territorio regionale.
“Anche il 2006 sarà un anno positivo per il sistema produttivo del Veneto – commenta Federico Tessari, Presidente di Unioncamere del Veneto - Nei primi nove mesi dell’anno le Camere di Commercio hanno registrato un incremento di oltre 2.600 imprese, pari a +0,6% rispetto all’inizio del 2006. Si tratta di un risultato molto positivo, che dimostra una instancabile voglia di fare impresa in Veneto, nonostante le difficoltà e i costi per l’apertura di nuove imprese.
“Il rilancio competitivo della nostra economia – prosegue Tessari – non può che puntare sull’iniziativa imprenditoriale, in particolare su quella giovanile, femminile ed extracomunitaria, incentivando le aggregazioni di imprese e le forme cooperative.”
“Solo così – conclude Tessari - il Veneto potrà continuare ad alimentare il tessuto produttivo regionale, formato da oltre 513 mila imprese che creano ricchezza, benessere e occupazione in tutto il territorio regionale.”
I risultati del rapporto nel dettaglio
CONTINUA LA CRESCITA DEL SISTEMA IMPRENDITORIALE VENETO
Nel 2005 in Veneto il numero di imprese ha superato le 510.900 unità, registrando un aumento dello 0,9% rispetto al 2004. Le imprese attive hanno invece raggiunto le 456.878 unità (+0,6%), valore che è risultato in linea con l’andamento delle principali regioni del Centro-Nord. Nel corso dell’anno in Veneto sono state 31.801 le aziende che si sono iscritte ai Registri Imprese delle Camere di Commercio, mentre 25.430 hanno cessato la proprio attività. Il saldo iscritte-cessate quindi è risultato positivo (+6.371 imprese) anche se inferiore a quello del 2004 (+8.246). Per ogni 100 imprese attive “nascono” 9 aziende e ne “muoiono” 7, dati che evidenziano la presenza di un mercato aperto e dinamico e nel complesso offrono l’immagine di una struttura produttiva in crescita, anche se non si devono sottovalutare le dinamiche di riorganizzazione settoriale.
Inoltre il trend di crescita sembra proseguire anche nel 2006. A fine settembre il numero di imprese registrate ha superato le 513 mila unità mentre quelle attive hanno toccato quota 459 mila, registrando un incremento di 2.649 imprese rispetto all’inizio del 2006 (+0,6%). Nel corso dei primi nove mesi del 2006 hanno aperto i battenti oltre 27.300 imprese mentre poco più di 25 mila hanno cessato la propria attività.
IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI SORPASSA L’INDUSTRIA
Il settore che ha caratterizzato maggiormente l’economia veneta è stato quello dei servizi, con oltre 120 mila imprese attive (+3,3% rispetto al 2004), trainato da un boom delle attività immobiliari (+9%). Nel 2005 tuttavia il numero di aziende è aumentato soprattutto nel settore delle costruzioni (+3,7% su base annua, quasi 68 mila aziende attive). Anche il commercio si è contraddistinto per un’elevata quota di imprese (circa 106 mila) ma queste non hanno avuto un incremento significativo rispetto al 2004 (+0,1%). L’industria invece, con poco più di 67 mila imprese attive, ha subito una lieve flessione (–0,9% rispetto al 2004), anche se dal 1995 ad oggi le imprese attive si sono ridotte soltanto di un 5% circa (in media quasi 350 imprese in meno all’anno). L’attività industriale che ha manifestato i maggiori segnali di sviluppo è stata l’industria alimentare, delle bevande e del tabacco (+3,2%), mentre continua la crisi per l’industria chimica e petrolchimica, che subisce una contrazione su base annua pari a –5,9%, per l’industria delle pelli, cuoio e calzature (-4,6%), per le gioiellerie e orologerie (-4,1%) e per il tessile e abbigliamento (-2,9%). Il settore che presenta i segnali più allarmanti è l’agricoltura che continua a diminuire la propria quota di imprese (-1,8%).
NOTEVOLE INCREMENTO PER LE SOCIETÀ DI CAPITALE
Le ditte individuali costituiscono la forma giuridica più diffusa in Veneto, con oltre 205.600 imprese attive (+0,8%). Nel corso del 2005 tuttavia ha continuato a rafforzarsi la tendenza delle imprese a prediligere forme giuridiche più complesse: le società di capitale infatti sono aumentate del 5,3% rispetto allo scorso anno e sono quasi raddoppiate rispetto a 10 anni fa (+89%), sviluppandosi notevolmente in tutti i settori. Sono rimaste pressoché invariate invece le società di persone (-0,3%).
ASSUME IMPORTANZA IL SISTEMA COOPERATIVO
Accanto alle consuete forme giuridiche d’impresa, negli ultimi anni il fenomeno cooperativo sta assumendo particolare importanza nel sistema imprenditoriale Veneto. Nel 2005 in Veneto le imprese cooperative hanno superato le 3.300 unità, registrando un aumento del 6,2% rispetto al 2000. L’86% del sistema cooperativo regionale è costituito da cooperative impegnate nelle classiche attività industriali, commerciali e di servizi alle imprese, il 10% è composto da cooperative impegnate in campo sociale, mentre un 4% è rappresentato da Banche cooperative e Casse di credito cooperativo.
Sotto il profilo settoriale le cooperative sono diffuse soprattutto nel settore dei servizi (58%) e in misura inferiore nel settore agricolo (17%), mentre nel terziario sono presenti in particolar modo nelle attività immobiliari (19,5%), nei trasporti, magazzinaggio e comunicazione (14,6%) e nella sanità e negli altri servizi sociali (10,2%).
IN VENETO LE IMPRESE CONTINUANO A FARE “GRUPPO”, IN ITALIA UN PO’ MENO
Secondo gli ultimi dati disponibili nel corso del 2003 in Italia il numero di gruppi d’impresa è diminuito su base annua di 3.000 unità, attestandosi a quota 71.287 imprese capogruppo. La diminuzione è stata segnalata in gran parte del territorio nazionale ad eccezione del Nord-Est, dove i gruppi di imprese sono aumentati di 495 unità. La performance è stata positiva anche per il Veneto che ha registrato la presenza di 7.732 gruppi distinti, con un incremento netto che supera le 600 unità e con all’interno circa 16.196 imprese che operano in qualità di controllate. Sebbene si tratti di una quota limitata dell’intero tessuto produttivo, il fenomeno dei gruppi assume dimensioni di tutto rilievo se invece se ne considera l’incidenza in termini di occupazione e soprattutto di valore aggiunto. Al modello dei gruppi di impresa infatti fa riferimento il 20,9% degli occupati in Veneto, per un valore aggiunto che raggiunge il 22,7%. Delle 7.732 imprese capogruppo venete, 2.441 sono imprese italiane, 2.317 sono persone fisiche, 1.827 sono gruppi di persone e 1.147 sono società estere.
IN CRESCITA GLI IMPRENDITORI DI NAZIONALITÀ EXTRACOMUNITARIA
Negli ultimi anni lo sviluppo dell’imprenditoria immigrata si sta talmente espandendo da rappresentare il vero motore di crescita delle imprese del nostro Paese. Nel 2005 in Veneto il numero di imprenditori non UE è aumentato su base annua del 13,2%, raggiungendo così una consistenza pari a 30.076 individui. Gli extracomunitari titolari d’impresa invece hanno raggiunto 18.766 unità, il 17,2% in più rispetto al 2004. La maggior parte degli imprenditori titolari proviene dal Marocco (il 12,9%), dalla Cina (11,5%), dalla Romania (10,3%), dalla Serbia e Montenegro (9,8%) e dalla Svizzera (8,9%) e questi 5 paesi rappresentano oltre il 50% di imprenditori extracomunitari presenti nel territorio veneto.
IN AUMENTO LE SOCIETÀ CON DONNE AL TIMONE
Nel 2005 in Veneto sono presenti oltre 185.700 donne imprenditrici, lo 0,6% in più rispetto al 2004, mentre il numero di imprenditori maschi è rimasto stabile intorno ai 554.200 individui. Le imprenditrici venete trovano occupazione per lo più nel settore dei servizi (il 39,6%), nel commercio (23,9%) e nell’industria (21,5%). Negli ultimi anni tuttavia si sta sviluppando la tendenza della componente femminile ad inserirsi in settori economici “tradizionalmente maschili”, come il settore dei trasporti (+2,6% rispetto al 2004).
In Italia, alla fine del 2005, sono presenti oltre 96 mila imprese attive con donne al timone, l’1,8% in più rispetto allo scorso anno. In corso d’anno sono state quasi 8 mila le aziende femminili che hanno aperto i battenti, mentre le cessazioni sono state poco più di 7 mila, evidenziando un saldo positivo pari a +881 unità.
ANCORA DIFFICOLTÀ PER I GIOVANI IMPRENDITORI
Nel 2005 in Veneto gli imprenditori al di sotto dei 30 anni sono 46.571, pari al 6,3% dell’intera popolazione imprenditoriale. Il 51,6% ha un età compresa tra i 30 e i 49 anni mentre il 42,1% ha più di 50 anni. In flessione rispetto al 2004 (-3.400 pari a -6,8%), i giovani imprenditori dunque rappresentano la quota più ridotta del sistema imprenditoriale, e quindi quella che necessita di maggiori incentivi. Rispetto ad un adulto infatti, l’avvio di una carriera imprenditoriale da parte di un giovane è maggiormente ostacolata da aspetti legati alla formazione, alla stabilità economica e ad altri fattori che ritardano l’inizio di tale attività. Un’ulteriore conferma di queste difficoltà proviene da un indice di vecchiaia che si pone sempre più a favore dell’imprenditoria “senior” (110 anziani per 100 giovani), in aumento di quasi 11 punti percentuali rispetto al 2004. Sotto il profilo settoriale, l’indice di invecchiamento mostra valori molto elevati nelle attività legate all’agricoltura, caccia e silvicoltura: ogni 100 imprenditori giovani si registrano ben 835 anziani, una situazione che negli ultimi anni sta lentamente aggravando. Il settore delle costruzioni mostra invece una popolazione imprenditoriale più giovane: in particolare ogni 100 giovani imprenditori si registrano 21 imprenditori anziani.
Fonte: elab. Unioncamere del Veneto su dati Infocamere
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