Fuori legge la gran parte dei camion in circolazione?
La categoria si trova oggi del tutto spiazzata. La sospensione dell’obbligo di installazione dei dispositivi predetti infatti, era stata proposta dallo stesso Governo il 20 ottobre scorso. Il Ministro Bianchi ed il suo sottosegretario Annunziata l’avevano inserita nel protocollo di intese sottoposto a tutte le maggiori Organizzazioni di Categoria, per attendere giustamente l’emanazione di una normativa armonizzata a livello europeo che avrebbe per altro evitato disparità tra Paese e Paese.
Il tutto è stato vanificato da una lettera che lo stesso Ministro ha inviato alle Associazioni di Categoria il 29 dicembre scorso (5 giorni fa!) nella quale ammette “di non essere riuscito a dare piena attuazione agli impegni sottoscritti; e per trovare possibili soluzioni annuncia incontri al fine di esaminare le difficoltà sopraggiunte”.
“Il mancato rinvio dell’obbligo sull’applicazione delle strisce retroriflettenti e dei paraspruzzi –dichiara Danilo Vendrame- sta già mettendo in seria difficoltà l’operatività delle nostre imprese. I termini di legge sono “scattati” e siamo contrari a soluzioni pasticciate come quella di chiedere agli agenti preposti ai controlli di chiudere bonariamente un occhio. Un Paese serio non si amministra con il “buonismo”. Questo non deve succedere, ma a pagarne le conseguenze saranno le nostre imprese!”.
“Ci chiediamo a questo punto – prosegue Vendrame- cosa dobbiamo dire alle nostre imprese associate. E’ tecnicamente e temporalmente impossibile correre ai ripari: i mezzi dovrebbero fermarsi troppo a lungo e soprattutto non sono disponibili sul mercato un numero sufficiente di accessori (specialmente i paraspruzzi). Come è possibile mi chiedo, che una Istituzione sempre pronta a sanzionare chi “sgarra anche di un solo giorno” (abbiamo già dei casi di verbali di contestazione da parte degli organi di controllo sulla assenza dei nuovi dispositivi) non sia riuscita in oltre due mesi a rispettare impegni da lei stessa proposti”.
“Abbiamo apprezzato i contenuti del verbale di intesa del 20 di ottobre a tal punto da sospendere tutte le iniziative di protesa già programmate –conclude Vendrame- . Da quei punti vogliamo ripartire e ci attendiamo che il Ministro Bianchi dia loro seguito con l’approvazione di una legge. Questa volta non ci accontenteremo di un “protocollo di intese”. La categoria è frastornata è in queste condizioni è plausibile che le manifestazioni di TIR lumaca già programmate per il 13 gennaio a Milano, Ancona e Napoli siano solo il preludio ad un fermo nazionale che avrebbe un impatto certamente negativo su tutta l’economia del nostro Paese”.