Agricoltura: problemi e prospettive per il 2007
Vino
Il 2007 sarà determinante per il settore vitivinicolo perché entrerà nel vivo, a Bruxelles, la discussione sulla riforma dell’Organizzazione Comune di Mercato. La Commissione europea ha proposto una riforma incisiva con una serie di modifiche che potrebbero cambiare non poco lo scenario di riferimento e gli strumenti per la gestione del mercato. In discussione il potenziale vitivinicolo, ma anche gli altri interventi congiunturali sull’offerta.
Mentre cresce la produzione all’export dei vini italiani, c’è una battuta d’arresto per i consumi domestici. Dal 2000 ad oggi si è registrata una contrazione del 12%.
Olio di oliva
Il 2006 è stata la prima campagna nella quale non si è applicato il sistema dell’aiuto alla produzione. Un passaggio epocale, se si considera che si trattava di un regime in vigore da diversi decenni. Ora, secondo le scelte del Governo italiano, il sostegno comunitario alle aziende oleicole è completamente “disaccoppiato” dalla produzione e quindi non c’è alcun legame con la produzione effettiva di olio.
Resta urgente il problema dell’etichettatura dell’origine degli oli di oliva, pur tenendo conto della normativa europea.
Latte
Grava sul settore zootecnico da latte, soprattutto quello bovino, la vicenda dell’applicazione delle nuove disposizioni in materia di direttiva nitrati.
Rimane ancora irrisolta la questione della corretta applicazione del regime delle quote latte, anche se il Governo e le Regioni si stanno impegnando nella direzione della auspicata normalizzazione. Desta qualche preoccupazione il dibattito aperto a livello europeo sulla possibile soppressione del regime dal 2015.
Carni bovine
Dopo l’applicazione del “disaccoppiamento” a partire dal 2005, la tendenza per il settore della carne bovina sembra essere indirizzata ad una razionalizzazione dell’offerta ed in particolare alla diminuzione dei vitelli, specie quelli da ristallo. Tendenza che si è anche confermata nel corso di questa campagna. Il comparto sta attraversando una fase di transizione. Ed il calo delle macellazioni registrato nella passata campagna è ora stato recuperato.
Carni suine
Nel corso del 2006 sono stati fatti notevoli passi in avanti verso la piena operatività del consorzio del Gran suino padano. Gli operatori sperano che tale iniziativa possa consentire una adeguata valorizzazione dei tagli di carne normalmente destinati al consumo fresco.
Una minaccia per il settore è dovuta alla applicazione delle nuove disposizioni nazionali e regionali in materia di direttiva nitrati, che introduce elementi restrittivi e ulteriori oneri di gestione per gli allevamenti, soprattutto per quelli localizzati nelle aree vulnerabili, dove è necessario soddisfare requisiti assi rigorosi.
Carni avicole ed uova
C’è da recuperare la situazione di forte crisi determinata dall’influenza aviaria. I segni di ripresa degli mesi del 2006, sia in termini di produzione, sia di quotazioni, fanno ben sperare.
C’è comunque forte preoccupazione per la redditività degli allevamenti. Tra i problemi emergenti quelli relativi alla gestione ambientale delle deiezioni degli allevamenti in relazione alle recenti disposizioni normative.
Frutta
Anche per la frutta il 2007 sarà principalmente l’anno della discussione sulla revisione dell’Ocm in sede comunitaria. Per la frutta fresca cruciali saranno le decisioni sul futuro delle norme di qualità, in particolare il mantenimento dell’obbligatorietà dell’indicazione di origine, nonché la gestione delle crisi di mercato. Uno strumento innovativo che potrebbe essere attivato efficacemente per la situazione di mercato italiana caratterizzata da ricorrenti fenomeni di squilibrio domanda - offerta.
Ortaggi
Il 2007 sarà sicuramente caratterizzato dal negoziato che potrebbe portare alla riforma dell’Ocm a livello comunitario. Per quanto riguarda il comparto del fresco, si preannunciano una positiva semplificazione burocratica ed una valorizzazione dello strumento delle organizzazioni dei produttori. Più problematico l’approccio alla nuova forma di sostegno per i pomodori trasformati, ormai chiaramente orientata al disaccoppiamento, anche se è tutta da valutare la modalità di applicazione e di calcolo dei titoli da assegnare ai produttori.
Fiori e Piante
Quello del florovivaismo è senz’altro un comparto di punta del settore agricolo italiano. Ha vissuto nel 2006 un’annata con luci ed ombre, con aumenti dei costi da un lato, ma anche con un miglioramento della bilancia commerciale (+24%) ed una crescita dei consumi (+6-7%) dall’altro.
Ci sono le premesse per una crescita del comparto nel 2007 che punta molto su innovazione, marketing e qualità per fronteggiare la concorrenza estera.
Barbabietola da zucchero
La filiera bieticolo-saccarifera italiana sta vivendo ancora una fase di transizione che potrebbe comportare ulteriori sacrifici rispetto a quelli già fino ad ora consolidati.
Le incognite da risolvere sono due:
- la possibile decisione delle imprese saccarifere ancora in attività di aderire al piano di ristrutturazione previsto nell’ambito della Pac e di chiedere lo smantellamento degli impianti ancora funzionanti;
- le decisioni che potrebbero essere prese dall’Unione europea per rispettare l’obiettivo di ridurre la produzione comunitaria di zucchero di circa 6 milioni di tonnellate, così come deriva dalla risoluzione del panel WTO, che ha condannato la vecchia politica di sostegno europea nel settore dello zucchero. Non è esclusa la possibilità di un taglio lineare delle quote nazionali che potrebbe colpire anche il nostro Paese, nonostante l’elevata adesione al piano di ristrutturazione Ue.
Riso
L’aumento dei consumi all’interno dell’Unione europea rappresenta una buona opportunità per la filiera italiana del riso. Nei prossimi anni, il settore dovrà consolidare la propria competitività e manifestare sempre di più la capacità di rispondere alle esigenze della domanda e di introdurre innovazioni gradite ai consumatori.
Le incognite a breve e medio termine riguardano la possibile ripresa del negoziato WTO, con la eventuale chiusura di un accordo che indebolisca la produzione europea rispetto a quella del resto del mondo, con particolare riferimento al regime di accesso sui mercati interni.
Un altro problema da affrontare riguarda la questione idrica che negli ultimi anni si è sempre di più dimostrata un fattore critico per le aziende del settore.
Frumento duro
Le difficoltà che sono emerse negli ultimi tempi hanno provocato una certa coesione all’interno della filiera produttiva. Gli operatori si sono impegnati negli ultimi mesi ad elaborare ed attuare programmi integrati di filiera che vanno ad agire sui principali nodi critici del settore, quali la logistica, gli stoccaggi, la qualità della materia prima, gli incentivi sui prezzi a favore dei produttori che garantiscono determinati requisiti che soddisfano disciplinari di produzione predefiniti.
Esempi di integrazione di filiera ci sono stati in Emilia Romagna, in Puglia, in Sicilia e nelle altre regioni a vocazione cerealicola.
Nei prossimi anni, è necessario diffondere sempre di più queste iniziative e riconoscere ai produttori agricoli la giusta remunerazione per la maggiore qualità e più elevati servizi legati al prodotto.
Mais
Gli agricoltori sperano che la tendenza positiva registrata negli ultimi mesi del 2006 prosegua anche per il futuro. In tal modo, si potrebbero creare le condizioni per una espansione della coltura che, potenzialmente, può raggiungere livelli record rispetto al passato, anche perché il mais si presta a sostituire la barbabietola da zucchero.
Con un certo interesse gli agricoltori guardano alla possibilità di utilizzare la coltura del mais come biomassa per la produzione di prodotti agroenergetici.