Il viaggio della fiaccola delle Universiadi a Venezia
Questo per la gioia dei tanti presenti che, a bordo di taxi o vaporetti, oppure a terra lungo le sponde del Canal Grande, si sono fermate a guardare il corteo, immortalandolo con macchine fotografiche, videocamere oppure telefonini.
Ma il momento clou è stato sicuramente l’arrivo a Cà Foscari: lungo l’approdo si sono posizionati i tedofori (erano dieci in tutto) che hanno acceso le fiaccole in attesa dell’ultimo, Federico Gonzales, stella del C.U.S. Pallamano Venezia, che ha avuto l’onore di consegnare il “fuoco del sapere” a Pier Francesco Ghetti, Rettore di Cà Foscari.
La fiaccola è stata salutata dalle autorità cittadine ed accademiche presenti, introdotte dal Cerimoniere Fabrizio Stelluto.
Il primo a parlare è stato proprio il “padrone di casa”, il Rettore Ghetti. “Sosterremo sempre il ruolo dello sport come momento di formazione” ha detto.
Poi è stata la volta del Sindaco di Venezia, Massimo Cacciari. “Le Universiadi sono la manifestazione che meglio conserva lo spirito di Olimpia, perché le Olimpiadi, ormai, sono diventate un’altra cosa” ha detto, aggiungendo: “le Universiadi sono l’espressione del gioco dilettantistico, visto proprio come gioco fatto per diletto, per divertirsi.”
Quindi è intervenuto Carlo Magnani, Rettore dell’altro Ateneo veneziano, lo IUAV. “Ho sempre sostenuto che la formazione non si esaurisce all’interno delle aule universitarie” ha ribadito.
Poi Franco Vianello Moro, Presidente del C.U.S. Venezia, si è associato a Cacciari in merito alle considerazioni sullo spirito delle Universiadi, aggiungendo: “L’Universiade è una creatura tutta italiana, una grandissima manifestazione che fa partecipare la classe dirigente del futuro”.
Uno dei principali sponsor dell’iniziativa è il gruppo San Paolo IMI, rappresentato da una delle componenti, La Cassa di Risparmio di Venezia, il cui direttore, Massimo Mazzega, ha affermato: “Quest’iniziativa coincide con la nascita del nuovo gruppo bancario. Confermiamo il nostro impegno a favore dello sport e della città”.
Last but not least, il Presidente del CONI della Provincia di Venezia, Renzo De Antonia: “Purtroppo, a volte lo studio rende difficile la pratica sportiva e troppo spesso si vedono ragazzi che sono costretti a scegliere tra l’una e l’altro. Per questo” ha affermato “bisogna impegnarsi a trovare una formula per conciliare tutti e due.”