Targhe alterne? C'è la necessità di scelte migliori
“Mettere il biodiesel nelle cisterne dei mezzi pubblici, ad esempio, costerebbe molto poco” spiega il segretario provinciale CNA Renato Fabbro “visto che in pratica basta sostituire nel motore i tubi in gomma con quelli in teflon. Noi, per parte nostra, abbiamo già promosso un accordo di filiera con le Associazioni agricole per la produzione di carburante ecologico a livello locale, e abbiamo messo insieme un cartello di operatori privati del trasporto disponibili a questa sperimentazione sui loro mezzi insieme ad ACTV. Aspettiamo solo che la Pubblica Amministrazione batta un colpo, si muova concretamente invece di continuare a discutere sui giornali”.
Ma non è tutto. L’impegno per incentivare l’uso del biodiesel, per Fabbro, potrebbe riguardare anche la Tangenziale, che produce da sola il 30% dell’inquinamento da traffico nell’area urbana.
“Si potrebbe organizzare il rifornimento dei distributori a monte e a valle dell’arteria” osserva “per poi consentire il transito ai soli mezzi provvisti di carburante ecologico”.
Analogo discorso, infine, per il cosiddetto “ultimo miglio”: la decisiva partita del trasporto delle merci dai centri logistici e intermodali ai negozi del centro città.
“Anche su questo punto” tiene a dire Fabbro “abbiamo da tempo dato all’assessore Mingardi la disponibilità di un gruppo di operatori per realizzare la distribuzione delle merci nelle aree a traffico limitato con veicoli ecologici”.
“Ci sembrano tutte misure di grande buon senso e non troppo difficili da realizzare” conclude il segretario della CNA veneziana. “Per quanto ci riguarda sono problematiche rispetto alle quali siano sensibili e pronti alle novità. Alle Istituzioni chiediamo attenzione, visto che l’emergenza inquinamento sembra reclamare qualcosa che sappia andare oltre le targhe alterne, che alla lunga rischiano di risultare un mero palliativo”.