Il sound veneto alle Universiadi di Torino
Calendario delle esibizioni e breve presentazione dei gruppi:
MILENA LOVESICK (Torino) - giovedì 18 Bardonecchia, venerdì 19 Torino
Musicisti piemontesi talmente sfrontati nel loro essere ruvidi e brutali, da risultare addirittura eleganti per la cura meticolosa con cui sfogano la loro intensità iconoclasta. Valanghe di suono apparentemente fuori controllo che vengono incanalate chirurgicamente in estrose trame rock. Melodie al cemento su sfondi armati come pareti di forza. Schizofrenia per perdersi ad urlare. Pura deriva noise'n'roll.
ETEREA (Vicenza) - venerdì 19 Bardonecchia, sabato 20 Torino
Cinque fulminati da Vicenza a cui piace giocare con gli stereotipi: sorta di Mr. Bungle acustici, dall'animo cabarettistico, autoironici, con formazione allargata a macchina da scrivere, aggeggi elettronici vari, percussioni, chitarra, basso e un'occasionale batteria. Niente voci, anzi: niente cantato, perchè le voci ci sono, ma fuori dal microfono, di cinque musicanti sbalestrati che commentano i pezzi, si danno man forte e esultano. Una cosa strana, sì. Da diventarci matti.
JOLAURLO (Bari) - sabato 20 Bardonecchia, domenica 21 Torino
Il cuore degli Jolaurlo pulsa di sinuose visioni popolari dal retrogusto reggae, estendendo il proprio battito in un rock evocativo che allunga la propria ombra su un’elegante elettronica dal forte sapore europeo. Emozioni flessuose vicine alla canzone popolare, postmodernizzate in strutture sintetiche influenzate dal dub e dallo ska contemporaneo, ma suonate con lo spirito genuino e vibrante di una contagiosa punk band.
BABY BLUE (Prato) - domenica 21 Bardonecchia, lunedì 22 Torino
Buttate anni '80 e '90 e prendetevi '60 e '70. Poi rovesciateli alla fine del duemila, accoppiando il rock tradizionale all’odierna schizofrenia indie. Dategli un tocco di morbillo punk e frullate tutto con un’attitudine a metà tra pop scanzonato e funky ubriaco. Insomma, proprio difficile ragionare con questi Baby Blue. Sanno essere così dolci e ammiccanti, poi in un istante mutano forma e diventano acidi e spigolosi. Non si sa mai da che parte vanno. Provate a seguirli.
SNAKIOPLATZ (Venezia) - lunedì 22 Bardonecchia, martedì 23 Torino
E’ davvero una strana filosofia quella degli Snakioplatz. Una curiosa forma di genialità laterale che prende tutta la musica del mondo, la fa in mille pezzi in un grande contenitore e poi sorteggia frammenti a caso per allinearli in canzoni imprevedibili. Forme sperimentali instabili ed insensate, tra jazz d’avanguardia, post-rock matematico, funk sghembo. Grande tecnica, grandi idee e grande ironia. Non perdeteli.
ACIDOBALSAMICO (Roma) - martedì 23 Bardonecchia, mercoledì 24 Torino
Chissà quante volte avreste voluto impugnare una matita e scrivere una lettera bellissima a qualcuno senza trovare le parole giuste.
Gli Acidobalsamico le hanno scritte per voi. Citando la poetica di Daniele Silvestri per delineare forme letterarie autonome che prendono vita in micromondi elettropop. Canzoni acustiche leggerissime che crollano improvvisamente in spigolosi rumori d’ambiente, coprendosi di intensità cantautorale. Portatevi un foglio per prendere appunti.
LA PELLE (Bolzano) - mercoledì 24 Bardonecchia, giovedì 25 Torino
Musica che scavalca gli argini e come un fiume in piena travolge percezioni ed emozioni. Rock purissimo con lunghi riflussi anni novanta, che riflette ombre crepuscolari attraverso fini intrecci di chitarre convulse e desertiche. Mutevolezza stoner decontestualizzata alla sorgente da un’idiosincrasia melodica. Composizioni che tendono alla psichedelìa strumentale aprendosi improvvisamente ad una intensa vocalità.
APPALOOSA (Livorno) - giovedì 25 Bardonecchia, venerdì 26 Torino
Travolgente band noise-dance strumentale che risulta quasi morbosa nel suo perpetuarsi in situazioni-limite, basate su bassi distorti che mettono sotto pressione gli addominali di chi ascolta, e ritmi che - nel loro rifuggire la regolarità - sembrano orchestrati da un premio nobel per la matematica. Questo si nota soprattutto negli episodi che fanno da ponte tra il passato del disco d’esordio e il presente del loro nuovo album, fuori per Urtovox. Da gruppo math-rock a band pulp-rock, che cannibalizza strafottente qualsiasi genere e riferimento. Quentin Tarantino li scritturerebbe subito per la colonna sonora di un film.
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