Il fiume Adige, alla presa idraulica di Badia Polesine, è m. 4,20 sotto la soglia di attenzione, a Boara Pisani è a -3,70: sono questi i rilevamenti effettuati dal Consorzio di Bonifica “Polesine Adige-Canalbianco”, che esprime grande preoccupazione per la situazione in atto. Tale congiuntura, pur non avendo attualmente diretti riflessi sull’andamento colturale, comporta, però, gravi conseguenze di carattere igienico-ambientale. Gli alvei della rete consortile di canali, infatti, sono in forte deficit idrico, condizionando l’intero ecosistema, ad iniziare dai livelli della falda acquifera e con forte rischio di diffuse morie di pesci. Per dare una prima risposta alla grave situazione, in deroga all’autorizzazione di prelievi irrigui da aprile a settembre, l’ente consortile ha attivato una delle 4 pompe dell’impianto idraulico della Bova a Badia Polesine; ciò al fine di garantire il minimo deflusso vitale nel canale Adigetto.

“La situazione di carenza idrica è molto grave– commenta Carlo Piombo, Direttore del Consorzio di Bonifica “Polesine Adige-Canalbianco- e si trascina sostanzialmente dal maggio dello scorso anno; le ultime piogge rilevate risalgono al mese di agosto. C’è solo da sperare in un ritorno delle condizioni climatiche invernali finora mancate con piogge diffuse, ma non violente pena il rischio di alluvioni, e nevicate sulle montagne. Parlare di siccità in gennaio è sicuramente anomalo ed è drammatico pensare di arrivare alla prossima stagione estiva con le attuali condizioni idriche.”



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