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Caldo: prezzi in discesa e allarme siccita’

15/01/2007
Maturazione anticipata per ortaggi e frutta, sovrapproduzione, scadimento della qualità, diminuzione dei prezzi all’origine, inevitabili problemi di siccità per i prossimi mesi. E su tutto , l’incombente timore delle gelate. Queste, secondo Confagricoltura, le conseguenze che l’andamento climatico di questo inverno sta provocando sull’agricoltura. Il clima - spiega la Confederazione - è una variabile fondamentale del processo produttivo agricolo. Anomalie nelle temperature o andamenti irregolari delle stagioni hanno ripercussioni sia sulla sia sulla quantità, sia sulla qualità delle produzioni.

Dal punto di vista quantitativo, l’anticipo della maturazione degli ortaggi in campo, di un mese e mezzo circa, sta dando luogo a fenomeni di sovrapproduzione, non tanto nelle singole aziende, quanto nel mercato nazionale nel suo complesso.



In questo periodo normalmente cessavano le produzioni del Nord D’Italia ed arrivavano quelle del Sud. Oggi, il ciclo produttivo del Nord continua anche nei mesi invernali sovrapponendosi a quello del Sud.



Il gioco della domanda e dell’ offerta fa il resto, facendo precipitare le quotazioni. Confagricoltura evidenzia già una tendenza al ribasso dei prezzi alla produzione in tutto il mese di dicembre. E se l’inverno tarderà ancora, nei prossimi mesi potremmo avere problemi seri.



Il mancato arrivo del freddo influisce anche sulla qualità. Per esempio dei nostri agrumi, che, normalmente, alla fine di ottobre giungono a maturazione ed assumono il tipico colore, giallo o arancione, a seconda che si parli di limoni, arance o clementine.



Per ottenere tale colorazione il frutto deve subire l’escursione termica giorno/notte estate/inverno, ossia deve affrontare il cambiamento della stagione.



Se il freddo non arriva, il frutto non solo non avrà il giusto colore, ma, all’interno continuerà a maturare, provocando il distaccamento della buccia e dando all’ agrume quell’aspetto “rigonfiato” con una presenza di succo minore rispetto al normale.



Stesso discorso vale per altre colture come l’olivo che ha bisogno del freddo per arrivare a completa maturazione.



Per evitare questo scadimento qualitativo del prodotto, si rendono necessarie operazioni colturali, che fanno inevitabilmente aumentare i costi di produzione.



Ci sono poi a parere della Confagricoltura le conseguenze che derivano dall’atteggiamento del consumatore, che, se continua a fare caldo, non ha voglia di mangiare prodotti di stagione, come arance , clementine, broccoli, e continua a cercare prodotti più freschi e “primaverili”.



La preoccupazione di Confagricoltura, non si limita all’aspetto economico.



“Dobbiamo iniziare a pensare seriamente al futuro del nostro pianeta. L’allarme clima chiama ogni cittadino a fare la sua parte attraverso comportamenti virtuosi e attraverso il rispetto dell’ ambiente che ci circonda. Gli imprenditori agricoli, soprattutto quelli ortofrutticoli, stanno lavorando per implementare l’utilizzo di tecniche agronomiche a basso impatto ambientale. E da anni ci stiamo impegnando per incentivare l’utilizzo di energie alternative e rinnovabili, in particolare quelle di origine agricola.”

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