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Cinema: arriva “Una scomoda verita’” scottante documentario

17/01/2007
“A metterci nei guai non è ciò che sappiamo, ma ciò che pensiamo sia la verità e invece non lo è.” Così diceva il noto scrittore Mark Twain. Frase più che mai attuale, attorno a cui ruota il film documentario “Una scomoda verità”, in uscita nelle sale italiane il 19 gennaio. Protagonista è Al Gore; sì, proprio l’avversario di George W. Bush alle elezioni presidenziali americane del 2000, che per un soffio non conquistò la Casa Bianca. Gore racconta l’immediato futuro della terra con toni tutt’altro che rassicuranti: il pericolo numero uno sembra rappresentato dal riscaldamento globale, che causa, tra l’altro, lo scioglimento dei ghiacci dei Circoli Polari Artico ed Antartico, per non parlare del prosciugamento dei grandi laghi e della scomparsa dei ghiacciai. Un tema, questo, di cui si parla di continuo ma che viene spesso trascurato dall’opinione pubblica. Eppure, se la maggior parte degli scienziati del mondo ha ragione, ci restano dieci anni per evitare una catastrofe che potrebbe innescare una spirale distruttiva nell’intero sistema climatico del pianeta, con condizioni meteorologiche estreme, alluvioni, siccità, epidemie e ondate di caldo letali mai registrate prima: e saremo noi la causa della catastrofe.

Eppure Gore dice che a tutto questo c’è una via d’uscita, affermando addirittura che, per esempio, con l’impegno di tutti è possibile ridurre a zero le emissioni della famigerata anidride carbonica; il tutto, però, ammonisce Gore, deve essere fatto prima che sia troppo tardi.

Qualcuno potrebbe dire che Gore faccia un discorso puramente politico; in effetti non fa mistero di non aver mai digerito il calice amaro della sconfitta elettorale. Ma una cosa è certa: Gore riesce a parlare per molto tempo, dati e grafici alla mano, senza mai annoiare lo spettatore, anzi dimostrando una capacità oratoria fuori dal comune. Del resto, il tema non gli è nuovo: sin da quando era studente alla prestigiosa Università di Harward, era un idealista che temeva una preoccupante crisi ambientale; poi, è diventato un giovane senatore, alle prese con una dolorosa tragedia familiare (l’incidente di suo figlio, costretto a respirare tramite una macchina per molto tempo, ma poi guarito) che ha mutato la sua visione delle cose. Infine, l’uomo che è stato a un passo dal diventare presidente ha deciso di tornare a occuparsi della causa a cui ha dedicato una vita: con la convinzione che ci sia ancora tempo per porre rimedio.

“Una scomoda verità” è presentato da Paramount Classics e Participant Productions, è diretto da Davis Guggenheim e prodotto da Laurie David, Lawrence Bender e Scott Z. Burns.

Una curiosità: da non perdere i titoli di coda, quelli che solitamente non si leggono, uscendo dalla sala cinematografica: perché i nomi dei collaboratori del film sono alternati da moniti quali “riciclate”, “andate a piedi o in bicicletta se potete”, “usate fonti di energia rinnovabili” e via raccomandando.

Un film che lascia sicuramente il segno nella coscienza, che fa pensare non solo al proprio futuro ma anche a quello delle generazioni future.

Viene in mente il titolo di una vecchia canzone dei Manic Street Preachers: “IF YOU TOLERATE THIS, THEN YOUR CHILDREN WILL BE NEXT”.



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