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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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il territorio: no scatola vuota da riempire, ma risorsa

19/01/2007
“Il territorio padovano non è una scatola vuota da riempire ma una ben precisa realtà che permette di fare impresa e di contribuire allo sviluppo economico. Le attività agricole sono parte integrante di questo territorio e svolgono un ruolo fondamentale anche nel presidio dell’ambiente, per questo vanno adeguatamente tenute in considerazione nella stesura degli strumenti urbanistici”. Con queste parole Marco Calaon, presidente di Coldiretti Padova, accompagna la presentazione delle osservazioni al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale formulate dalla più grande organizzazione agricola della provincia.

Prima di essere consegnato all’Amministrazione Provinciale il documento messo a punto dalla Coldiretti è stato condiviso durante una serie di incontri con gli imprenditori agricoli di tutti i comparti e di ogni zona della provincia. Coldiretti ha avuto modo così di tastare il polso del settore primario e di cogliere, direttamente “sul campo”, le osservazioni di chi fa impresa in agricoltura. Un lavoro sempre più impegnativo e problematico, che richiede non solo un’adeguata preparazione tecnica ma anche volontà di rinnovare e capacità di adeguarsi al mercato.

“Non dimentichiamo un aspetto fondamentale. – osserva Paolo Martin, direttore di Coldiretti Padova – l’impresa agricola non solo “lavora” sul territorio, ma ci “vive”, da esso trae il proprio reddito e allo stesso tempo svolte una insostituibile azione di salvaguardia. Le nostre osservazioni partono tutte dalla consapevolezza che senza agricoltura il territorio sarebbe destinato a morire”.

Anzitutto Coldiretti auspica che l’adozione dello strumento di coordinamento sia di aiuto all’azione di tutela degli interessi economici e sociali delle imprese agricole rappresentate e assicuri la permanenza e l’insediamento di strutture sempre più adeguate alle esigenze della produzione, trasformazione e distribuzione delle produzioni agricole di certificata qualità, nonché delle famiglie degli addetti.

Detto questo però l’organizzazione agricola padovana non può fare a meno di osservare che nel piano “manca un approfondimento sotto il profilo della crescita della razionalizzazione dell’impresa agricola e del relativo sviluppo delle numerose aree di produzione che la Provincia può vantare”.

Nelle sue osservazioni Coldiretti inviata la Provincia, e di conseguenza tutti i Comuni, a prestare attenzione alle particolarità e alle vocazioni produttive delle diverse aree territoriali sia per gli interventi urbanistici che infrastrutturali. In particolare la pianificazione della viabilità deve fare i conti con le caratteristiche del territorio per non frazionare eccessivamente le proprietà agricole e “soffocarle” fino a provocarne la chiusura. Vanno rivisti anche gli indirizzi e le prescrizioni relativi ai vincoli monumentali per non scivolare nell’immobilismo. E’ quantomai necessario inoltre tutelare gli insediamenti zootecnici e l’attività che svolgono intervenendo sulla possibilità di aumento delle dimensioni per un maggiore benessere animale e incentivando lo sfruttamento del biogas a fini energetici.

“Inoltre abbiamo ribadito la necessità che i Comuni, nella stesura dei propri strumenti urbanistici, ottengano il parere vincolante dei Consorzi di Bonifica. – continua Calaon – Questo a garanzia del mantenimento delle reti di acque irrigue e del regolare deflusso delle acque meteoriche in esubero, affinché sia sempre possibile far fronte a problematiche causate da siccità o allagamenti, eventi ormai tutt’altro che infrequenti”.

Dall’Alta Padovana ai Colli Euganei, dalla cintura urbana alla Bassa Padovana, Coldiretti ha passato in rassegna nelle osservazioni lo stato dell’agricoltura in tutti i suoi aspetti, cosciente che il Piano possa rappresentare una seria opportunità per ridare nuova linfa anche al settore agricolo. “Ora la parola passa agli amministratori provinciali – conclude il presidente di Coldiretti Padova – da parte nostra ribadiamo la disponibilità ad un confronto franco e concreto, per il bene delle migliaia di aziende che ogni giorno vivono di agricoltura e per la tutela di un territorio che appartiene a tutta la collettività”.

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