Oreficeria: alleanza tra Regioni, Vicenza, Valenza, Arezzo
19/01/2007
Un’azione comune di rappresentatività e di pressione a livello nazionale e comunitario per affrontare una volta per tutte e risolvere i problemi che assillano l’oreficeria italiana, con il sostegno politico e operativo delle regioni e con alcune richieste precise e urgenti delle quali l’assessore regionale all’economia del Veneto Fabio Gava si farà carico sia nel coinvolgere i colleghi del Piemonte e della Toscana, sia il Governo nazionale. E’ questo l’esito del vertice tra i principali distretti orafi italiani (Vicenza, Valenza Po e Arezzo), i rappresentanti delle categorie economiche e delle regioni interessate tenutosi oggi a Vicenza nell’ambito della rassegna Vicenzaoro Winter, e presieduto dall’assessore del Veneto Gava. “Abbiamo costituito oggi un coordinamento di notevole importanza – ha detto Gava – nel quale si sono superate le questioni di campanile e sono state concordate alcune azioni prioritarie per sostenere il settore, che vanno dalla richiesta di costituzione di uno specifico tavolo interministeriale, alla sollecitazione di un intervento governativo ed europeo forte sul problema dei dazi commerciali, all’individuazione di una seria e incisiva promozione e difesa del marchio orafo made in italy”. Queste ed altre richieste, accompagnate da un documento della Consulta nazionale degli orafi, verranno inserite in una lettera formale che verrà predisposta dall’assessore Gava, sottoposta ai colleghi di Piemonte e Toscana per avere la loro condivisione, e quindi inviata al Presidente del Consiglio Prodi, al Sottosegretario Enrico Letta, al Ministro degli Esteri D’Alema e a quello delle Politiche Comunitarie Emma Bonino. “Il problema più urgente al di là delle azioni sistemiche che intraprenderemo – ha detto Gava – è quello dei dazi. Ci risulta che l’Europa stia per aprire il ragionamento sulla questione già a febbraio e per questo prenderò contatto anche personalmente per le vie brevi con il ministro Bonino”. A gran voce viene richiesto quanto meno un riequilibrio dei dazi commerciali: oggi infatti quelli europei sono fortemente più bassi di quelli di altri paesi competitori (il 2,5% in Europa contro il 5% negli Usa e addirittura il 30% della Cina). Anche questi elementi hanno causato una forte contrazione dell’export del made in italy e un forte aumento dell’import che ha raggiunto una quota del 25% rispetto alle esportazioni. Gli operatori dell’oreficeria italiana hanno chiesto all’assessore Gava, alle regioni e al Governo nazionale di mettere in atto con urgenza tutte quelle iniziative che possano essere utili al rilancio di un settore che, pur in crisi, vale 6 miliardi di euro di produzioni delle quali 3 miliardi 991 mila euro di esportazioni con 10 mila aziende produttrici. L’oreficeria è al quarto posto nella bilancia dei pagamenti italiani; è prima al mondo nella trasformazione dell’oro; ed è prima tra i 27 paesi dell’unione europea per valore aggiunto prodotto. Per fare un paragone eloquente, la produzione orafa ha un valore di 1 miliardo 800 mila euro superiore a quella dell’intero settore aeronautico francese.