Venezia e Padova: scenari di sviluppo
Ieri pomeriggio, a Mestre, si è tenuto il primo dei quattro seminari di lavoro, dal titolo “La capacità competitiva del sistema Venezia- Padova”, che ha coinvolto operatori, rappresentanti delle realtà urbane coinvolte e qualificati relatori, introdotti dagli interventi degli assessori all’urbanistica Gianfranco Vecchiato per Venezia e Luigi Mariani per la città patavina.
Ma quali sono i fattori-chiave comuni alle due città, in grado di sviluppare un’area competitiva del Nordest?
“Le potenzialità di quest’asse sono la forza produttiva, soprattutto nel manifatturiero, la dimensione logistica, basti pensare al solo Porto di Venezia con flussi di 7 milioni di passeggeri in arrivo e con cifre corpose anche per le merci, il terziario, i due poli universitari, che contano 83mila studenti ed il turismo, per un totale di 25 miliardi di euro di Pil” ha spiegato alla platea Giuseppe Roma, direttore del Censis, cui sono seguiti gli interventi di Roberto Camagni del Politecnico di Milano, di Giuseppe Capuano, direttore del Centro Studi Istituto “Tagliacarne” e di Nadio Delai, direttore di “Ermeneia”.
Da qui, la necessità e la volontà di creare un coordinamento, cui parteciperanno figure tecniche e politiche di Padova, Venezia e della Regione Veneto, che farà leva sui fattori di successo e sulle peculiarità delle due realtà, per dare prospettive di crescita ad un territorio storicamente definito “il bilanciere del Veneto”.
Dai prossimi incontri, che si terranno nel mese di febbraio a Padova e a marzo nella città lagunare, potrà uscir fuori un quadro di riferimento delle politiche urbane, che le due città si propongono di attivare, e che la Regione, come ha reso noto l’assessore regionale all’Urbanistica, Renzo Marangon, terrà in considerazione nel Piano Territoriale Regionale di Coordinamento, attualmente in fase di definizione.
Francesca Delle Vedove