Breganze: la spremitura del Torcolato
23/01/2007
La festa della ”Prima del Torcolato, che si è svolta domenica pomeriggio in piazza Mazzini a Breganze, la piacevole cittadina della pedemontana vicentina, si ripete ormai da 12 anni, paradossalmente sempre diversa e sempre uguale. Un avvenimento che, tra i colori delle casacche dei confratelli della “Magnifica Fraglia”, il vociare allegro della gente e i profumi del famoso vino color oro, ha lasciato un piacevole e indimenticabile ricordo tra la gente che vi ha partecipato. Tra l’altro ieri, nonostante le previsioni meteo non fossero state delle migliori, il tempo è stato clemente con le migliaia di persone convenute in piazza Mazzini per festeggiare la prima spremitura dell’uva vespaiola , base principale per fare il Torcolato, un vino amabilissimo da dessert e non solo. La piazza di Breganze, dominata dal grande e maestoso campanile, era gremita di gente venuta da ogni parte della provincia di Vicenza, ma non mancavano padovani, veneziani e veronesi, tutte zone dove il vino, soprattutto quello buono, ha molti estimatori. Nell’occasione Roberto Farina, priore della “Magnifica Fraglia del Torcolato”, ha dato il via alla tradizionale sfilata in piazza dei confratelli che si propongono di valorizzare nel mondo il principe dei vini vicentini e subito dopo è avvenuta l’incoronazione di alcuni nuovi soci del sodalizio. Ma il clou della festa e l’entusiasmo della folla si sono verificati quando è avvenuta la spremitura delle uve vespaiole, portate dai vari produttori che fanno parte della “Strada del Torcolato e dei vini di Breganze” e quando il primo mosto è uscito dall’antico torchio. L’assaggio del Torcolato è un rito. Si vedevano nasi che affondavano nei larghi bicchieri, quasi per catturare i profumi, tutti intensi, che variavano dal miele alla frutta secca, dai frutti di bosco alla mela cotta e molti altri ancora. La gente che si aggirava tra le bancarelle, dove non mancavano formaggi “ubriaconi”, soppresse all’uva vespaiola, marmellate di cotogne e d’uva , baccalà, vini di Breganze e ogni altro ben di Dio, almeno cinque mila persone, era sorridente e vogliosa di parlare e di commentare. Una festa, quella del Torcolato Doc, del gusto e dell’olfatto che fa bene allo spirito.