Nel 2006 a trainare l’export del Made in Italy alimentare è il vino con una crescita record del 7,4 per cento nel valore delle esportazioni e ottimi risultati negli Stati Uniti (+ 6,6 per cento) che sono diventati il primo cliente per le produzioni nazionali, ma anche un successo rilevante nei mercati emergenti asiatici dove si registra il piu’ elevato tasso di crescita (+15,7 per cento). E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero nei primi dieci mesi del 2006 dai quali si evidenzia che il valore annuale complessivo del commercio estero per il vino italiano supera i 3 miliardi di euro, la principale voce dell’export agroalimentare nazionale. Se dunque i vini italiani sono stati ingiustamente esclusi dal programma ufficiale delle degustazioni del World Economic Forum di Davos, non sono certo mancati - sottolinea la Coldiretti - dalle tavole di buongustai e gourmet di tutto il mondo. Si tratta di un risultato che batte in fatturato quelli realizzati dall’Italia all’estero con pasta, olio, formaggi, prosciutti o frutta, ottenuto - precisa la Coldiretti - per oltre la metà nell’Unione Europea con una crescita del 4,4 per cento ma una leggera stagnazione in Germania (- 0,8 per cento) dove si realizza un quarto del valore complessivo delle esportazioni. In forte crescita sono invece i mercati asiatici con il Giappone a fare a parte del leone con un aumento del 8,2 per cento ed un valore che a fine anno potrebbe toccare - stima la Coldiretti - la cifra storica di 100 milioni di Euro, mentre la Cina cresce del 137,1 per cento e l’India del 70 per cento ma rimangono su valori contenuti. Si tratta di risultati che - conclude la Coldiretti - evidenziano la presenza di nuove e rilevanti opportunità di crescita per il settore grazie ad una vendemmia 2006 stimata attorno ai 50 milioni di ettolitri di vini e mosti, con una produzione stabile rispetto alla scorsa annata e ottima da quello qualitativo, che per ben il 60% potrà essere commercializzata sotto una delle 453 denominazioni di origine (Docg, Doc e Igt) riconosciute. Nel 2006 il vino Made in Italy ha realizzato un fatturato complessivo di 9 miliardi di Euro dei quali quasi un terzo grazie alle esportazioni sui mercati esteri.



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