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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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Venezia: un atlante sui siti di pregio naturalistico

26/01/2007
Lo sviluppo urbano ed economico ha stravolto anche il territorio veneziano, depauperandolo dell’80% del patrimonio naturale. Restano per ora intatte, le aree lagunari di Venezia, Chioggia e Caorle, che vanno tutelate e valorizzate affinché diano impulso per una nuova gestione del territorio, meno urbana e più in sintonia con le risorse ambientali.

E’ questo quanto emerge dall’Atlante degli ambiti di interesse naturalistico della provincia di Venezia, un volume di 416 pagine, con oltre 500 foto, realizzato dall’amministrazione provinciale, attraverso l’assessorato alle Politiche Ambientali, con il duplice obiettivo di censire le aree in cui si riscontrano livelli significativi di biodiversità, sia di tipo faunistico che di vegetazione, e di fornire agli enti locali un orientamento per una più corretta gestione del territorio.

“Non è un libro da mettere sullo scaffale – ha spiegato Ezio Da Villa, assessore provinciale alle Politiche Ambientali, nel corso della presentazione del nuovo atlante – intende essere un vero strumento per la tutela ambientale a servizio delle politiche urbane, tant’è che verrà inserito nel Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento. Questo studio sul territorio ci dice che gli insediamenti hanno depauperato il sistema ambiente e che ci rimane soltanto l’acqua, vogliamo distruggere anche quest’ultimo bene o fare un’inversione di tendenza rispetto al modello di sviluppo veneto, che tende ad aggredire anche la laguna ed il litorale?”.

Nel corso del censimento, durato due anni, sono stati catalogati 142 siti d’interesse per lo sviluppo delle biodiversità, che interessano 50mila ettari e rappresentano poco più del 20% di tutta l’area veneziana. I comuni di maggior pregio dal punto di vista naturalistico sono quelli di Caorle, Venezia e Chioggia, le aree perciò lagunari, dove non c’è ancora stato un forte insediamento urbano-commerciale; maglia nera invece, spetta ai comuni a ridosso di Padova, Santa Maria di Sala, Fiesso d’Artico, Fossò e Camponogara, fortemente antropizzate. L’impegno della Provincia è di continuare nella realizzazione del progetto di Rete Ecologica, volto a creare un percorso naturale di collegamento fra le singole aree di pregio, aree umide, boschi e corsi d’acqua, al riparo dall’urbanizzazione.

L’atlante, ricco di descrizioni dettagliate, foto e riferimenti legislativi, è a cura di Ivo Simonella, con il contributo di Luigi Ghedin, Paolo Perlasca, Michele Zanetti e Massimo Semenzato. E’ già disponibile nelle librerie ( Cicero Edizioni).

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