Nuova politica invasi: dal Piemonte primi passi concreti
26/01/2007
“E’ con soddisfazione che apprendo che proprio la Regione Piemonte ha intenzione di avviare un programma per la realizzazione di una rete di piccoli bacini, che devono nascere in accordo con le esigenze della popolazione e dell’ambiente locali. E’ un esempio, in sintonia con quanto stiamo sostenendo a livello nazionale, di ulteriore risposta alla sempre più marcata carenza idrica, che sta caratterizzando le stagioni nel Nord Italia”: lo ha affermato Massimo Gargano, Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni, a margine del convegno “I Consorzi di irrigazione e bonifica di fronte ai ricorrenti periodi di grave siccità: considerazioni e proposte”, organizzato a Novara dall’Unione Regionale Bonifiche Piemonte e dall’Associazione Irrigazione Est Sesia. Gargano ha, inoltre, rilanciato, all’indomani dei nuovi provvedimenti governativi sulle liberalizzazioni, il ruolo che i Consorzi di bonifica potrebbero assumere nella produzione di energia idroelettrica grazie allo sfruttamento dei “piccoli salti d’acqua” presenti nella rete idrica minore. Infine, l’ANBI è tornata a richiedere l’avvio di un nuovo metodo concertativi permanente nella gestione delle acque, il cui primo atto dovrebbe essere l’istituzionalizzazione delle cabine di regia, fra tutti i soggetti “portatori di interessi”, presso le Autorità di bacino.
Al simposio, oltre ai rappresentanti dei Consorzi di bonifica ed irrigazione piemontesi, erano presenti, fra gli altri, Gianfranco Morgando, relatore sulla Legge Finanziaria al Senato, Mino Taricco, Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Sergio Vedovato, Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Novara.
E’ intervenuto anche il Direttore Generale dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni, Anna Maria Martuccelli, che, ricordando la valenza ambientale di una corretta gestione della risorsa acqua, ha sottolineato l’importanza del metodo della concertazione fra enti interessati nel rispetto, però, delle priorità stabilite dalla Legge Galli che, dopo l’uso umano, prevede quello agricolo.
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