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Dia de Muertos en Miercoles de Ceniza

29/01/2007
La A+A, il Centro Espositivo Pubblico Sloveno per l'Arte Contemporanea con sede a Venezia, chiude i festeggiamenti del Carnevale 2007 presentando per la prima volta al pubblico la straordinaria performance dell'artista messicano Gaston Ramirez Feltrin a cura di Francesca Colasante. La sera di martedi 20 febbraio, alle ore 22.00, nei locali del centro si metterà in scena la rappresentazione rituale del DIA DE MUERTOS, durante la quale il pubblico condividerà il banchetto imbandito in onore del defunto alimentandosi con il "pane del morto" preparato personalmente dallo stesso artista. L'azione si svolgerà di martedì grasso, in un clima di festa, appositamente scelto prima del più solenne e austero mercoledì delle Ceneri (che nelle chiese cristiane anticipa il periodo penitenziale della Quaresima). La documentazione raccolta - video e fotografie - sarà esposta il 21 aprile 2007 nella Galleria Michela Rizzo di Venezia, già collaboratrice del progetto, corredata da catalogo illustrato e testo critico.

Ispirandosi alla tradizione delle sua terra - il Messico - e seguendo la ricetta originale, Gaston Ramirez manipola acqua, lievito e farina per dare forma ad una sagoma umana, un cadavere di pane che sarà gioiosamente offerto al pubblico insieme a del vino. Il realismo voluto nella resa della scultura, il pasto a base di solo pane e vino, stemperano la loro tragica carica simbolica di sofferenza e rinuncia concentrandosi piuttosto sull'atto gioioso dell'offerta. La messinscena diventa così una maniera cordiale e affettuosa di omaggiare i defunti che ognuno si porta nel cuore; un momento - vissuto nella forma del rito - per con"vivere" o con"morire" ancora una volta con quelli.

Tuttora il Giorno dei Morti in Messico si presenta come un miscuglio tra la devozione cristiana e i costumi e le credenze pre-ispaniche. E' una festa di allegria ed evocazione che si materializza nella tradizione dell’altare delle offerte, allestito per attrarre gli spiriti che in quel giorno tornano a trovare i propri cari. Rispettandone la memoria, si imbandiscono coloratissimi banchetti con gli alimenti e gli oggetti che più preferivano quando erano ancora in vita, affinché possano godere della breve visita, ben ricevuti e alimentati. Il banchetto rituale si allestisce in un ambiente debitamente preparato dove i vivi e i morti si fanno compagnia esorcizzando la tristezza della perdita. Il pane del morto occupa una posizione centrale tra le vivande offerte sull'altare imbandito e come i fiori, le mascherine colorate, gli scheletri e i cadaveri dolci, sta a rappresentare la dualità della vita e della morte nella vicenda umana.

La scelta di inscenare il rito mortuario di martedì grasso, il giorno in cui il Carnevale muore e secondo il sincretismo cristiano si apre il periodo quaresimale di penitenza e rinuncia, offre lo spunto per una serie di riflessioni sull'antico legame che unisce il momento funebre a quello carnevalesco nel rituale dell'offerta. Il mercoledì che segue la perfomance, il 21 febbraio dalle ore 18, il semiologo Francesco Giuseppe D'Elia, accompagnato dallo stesso artista, coinvolgerà il pubblico nella lecture "L'ABBONDANZA DELLA MORTE, Il rituale funebre e i carnevali tradizionali italiani", un vero e proprio "percorso estetico tra i segni dell'abbondanza". Con documenti audio-visivi reperiti nella Fonoteca di Bologna e nel Museo Nazionale di Arti e Tradizioni Popolari di Roma, lo studioso si concentrerà sul concetto di abbondanza e di dualità nei due cerimoniali liminari, quando il contesto della vita quotidiana si apre allo straordinario. La recita dell'offerta nel rito funebre descritto da Gaston Ramirez è un auspicio propiziatorio per accogliere gli spiriti dell'aldilà che presiedono alla natura e agli eventi umani, così come nel carnevale l'abbondanza e la sfrenatezza celebrano in maniera spettacolare la lotta tra il bene e il male, la vita e la morte. Dare l'addio a un caro estinto, richiamare il suo spirito nella comunità o ritualizzare il passaggio da una condizione di pienezza ad una di mancanza, significano comunque assicurare il benessere di chi è ancora in vita. Si tratta di forme inscenate da tutte le culture per entrare in contatto con la realtà della morte, elaborarne il trauma e rendersi conto della circolarità del fenomeno.



Scheda tecnica:

"DIA DE MUERTOS EN MIERCOLES DE CENIZA"

Performance dell'artista messicano

Gaston Ramirez Feltrin - www.gastonramirez.net

A cura di: Francesca Colasante

Evento unico: martedi 20 febbraio 2007 h 22.00

Presso: A+A, Centro Espositivo Pubblico Sloveno per l'Arte Contemporanea

San Marco, Calle Malipiero 3073 - 30124 Venezia - I

info@aplusa.it, www.aplusa.it

In collaborazione con: Galleria Michela Rizzo, Venezia

www.galleriamichelarizzo.net

"L'ABBONDANZA DELLA MORTE, il rituale funebre e i carnevali tradizionali italiani"

Lecture: un percorso estetico tra i segni dell'abbondanza

A cura di: Francesco Giuseppe D'Elia

Con la partecipazione di: Gaston Ramirez Feltrin

Evento unico: mercoledi 21 febbraio 2007 h 18.00

Presso: A+A, Centro Espositivo Pubblico Sloveno per l'Arte Contemporanea

San Marco, Calle Malipiero 3073 - 30124 Venezia - I

info@aplusa.it, www.aplusa.it

Gaston Ramirez Feltrin (1972, Tepic, Messico) è laureato in Arti Visive all'Universidad de Guadalajara e allo Iuav di Venezia. Si interessa di scultura, linguaggi audiovisivi e pratiche performative. Ha tenuto lecture e conferenze in centri d'arte ed università internazionali, è stato assistente di Tania Bruguera per il corso “Arte de Conducta” allo Iuav di Venezia (2006) ed ha collaborato a vario titolo con numerosi artisti internazionali (Urs Fisher, Rudolf Stingel, AntonÏ Muntadas, Olafur Eliasson...). Delle numerose mostre cui ha partecipato ricordiamo: nel 2006 "Dis-Orders" a cura di M. Baravalle c/o Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia; "Fragmented Show " a cura di A. Daneri, C. Pietroiusti e R. Pinto c/o Care of, Viafarini, Fabbrica del Vapore, neon>fdv, Milano; "Archiving Fever " a cura di E. Cormack c/o Adam Art Gallery, Victoria University of Wellington, Nuova Zelanda; "Video Invitational #2 " a cura di M. Farronato, Viafarini, Milano; progetto multimedia “Loading in Progress” organizzato da sonance.artistic.network, Medien.Kunstlabor, Kunsthaus, Graz, Austria; nel 2005 “D.V.D. Drops, Video artisti tra Italia e Hong Kong”, a cura di AMAE Artgroup e Lam Wai Kit, selezione di S. Coletto, Istituto di Cultura Casa Giorgio Cini, Ferrara, Italia e VIDEOTAGE media center of Hong Kong; “Projected Visions”, curato da K. Vonna, organizzato da Apollonia European Art Exchanges nel framework della “Mostra SESC de Artes – Mediterraneo”, Vila Mariana, Sao Paolo, Brasil; "Notte dei Poeti, tramonto Latinoamericano" a cura di Antonio Arevalo, dentro L’isola della poesia, Padiglione Latinoamericano, 51.ma Biennale di Venezia, Venezia; rassegna di Video Arte “I Love Art VidÈo, 6Ème Ëdition”, curato da A. Muntadas c/o Le Forum Itinerant, MusÈe d'art moderne et contemporain de Strasbourg, Strasburgo, Francia; nel 2004 “Qualsiasi TV”, curato da Rirkrit Tiravanija, Galleria Base, Progetti per l’Arte Contemporanea, Firenze; “Guardarsi Intorno”, curata da C. Pietroiusti e R. Gabri, Galleria A+A, Venezia, Italia; nel 2003 “Talk Show”, curata da H. U. Obrist, Viafarini, Milano; intervento “Favela Pavilion” (www.favelapavilion.net) alla 50.ma Biennale di Venezia in collaborazione con F5 Suite, Venezia.

Francesco Giuseppe D'Elia è laureato in Semiologia dello Spettacolo al DAMS di Bologna, è musicista ed etnofotografo. Da tempo produce documentazioni audiovisive di performance artistiche e di materiale di interesse etnoantropologico.

INFO: A+A, Centro Espositivo Pubblico Sloveno per l'Arte Contemporanea, Venezia | San Marco, Calle Malipiero 3073 - 30124 Venezia - I | tel.fax. 041 2770466 - info@aplusa.it - www.aplusa.it

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