“Dobbiamo badare meno alle previsioni meteorologiche, evitando prematuri allarmismi connaturati ad antiche logiche assistenzialistiche e guardare di più, invece, alle dinamiche di mercato”: il provocatorio stimolo arriva da Paolo Sordo, Direttore di Confagricoltura Vicenza. “Paradossalmente- insiste- le condizioni climatiche svolgono quella funzione di calmieratore dell’offerta, ancora oggi impossibile da gestire per le divisioni fra produttori. Non è un caso, infatti, che ad un’annata con eccesso di produzione e conseguenti prezzi poco remunerativi, come quest’anno per ortaggi e radicchio, ne segua una con scarsità di offerta per le diminuite semine, causate dall’andamento economico negativo della stagione precedente. Un altro esempio: se l’andamento meteorologico di questo anomalo inverno dovesse comportare una riduzione della produzione vitivinicola, ciò risponderebbe solo agli indirizzi dell’Unione Europea che, per evitare il crollo dei prezzi, prevede una riduzione dei terreni vocati alla vite, pari a 400.000 ettari. Bisogna, insomma, saper leggere con moderne chiavi interpretative i mutamenti climatici in atto, comunque non favorevoli all’agricoltura del nostro Paese: in linea con la storia del nostro settore primario, dobbiamo trarre lezione da una contingenza negativa per rilanciare rinnovate condizioni di mercato, la cui creazione non può prescindere dalla tuttora insufficiente capacità di fare sistema nel mondo agricolo.”



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