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Venezia: no all’aumento dei pedaggi per i bus turistici

29/01/2007
Dal 1 febbraio, i bus turistici che giungeranno a Venezia o in transito nelle aree comunali a traffico limitato, pagheranno un pedaggio piuttosto salato, a meno che il Comune di Venezia non sospenda quanto già deliberato, come chiedono all’unanimità le associazioni di categoria del settore turistico veneto. Con una delibera infatti, dello scorso 21 dicembre, la Giunta Cacciari ha deciso di aumentare le tariffe delle Ztl sui bus turistici, con il duplice obiettivo di racimolare dai flussi turistici diretti in centro storico, fondi da destinare allo smaltimento dei rifiuti della città, e di limitare al contempo, le emissioni inquinanti degli autobus in transito sulla terraferma. La mossa non è di certo piaciuta alle organizzazioni imprenditoriali, che, alla vigilia dell’entrata in vigore delle nuove tariffe, si sono riunite a Mestre un po’ da tutto il Veneto, per mettere in luce le problematicità e per delineare una strategia comune.

“Fino ad oggi, la tassa per ciascun bus turistico è stata di 180 euro, che subirà un rincaro di 200 euro fra pochi giorni. Non è possibile, che senza alcuna concertazione con le categorie produttive interessate, e a ridosso di un periodo così importante per il turismo com’è il Carnevale di Venezia, il Comune abbia fatto una scelta così nefasta in un settore di primaria importanza per l’economia locale, iniziativa che ha già avuto delle ricadute anche a livello internazionale”, hanno sostenuto i rappresentanti di Anav Veneto, Anitrav, Assotravel, Associazione Albergatori di Treviso, Cna-Fita Unione Regionale Veneto, Confartigianato Veneto, Confesercenti, Fiavet Veneto e del Comitato No Ztl.

Gli operatori del turismo non sono contrari in linea di principio alle tariffe, ma chiedono al Comune veneziano di fare chiarezza su alcune questioni. “Perché dovremmo pagare una tassa, che varia da 350 ai 430 euro per un autobus di 50 persone, quando proprio il bilancio di Vesta indica la quota di un euro a persona come tassa per i rifiuti? – ha spiegato Willy Della Valle di Confartigianato Veneto Bus Operator – Uno studio di Arpav inoltre, ha reso noto che il 30% del Pm10 è prodotto dalle navi e dai rimorchi, perché allora devono esser penalizzati soltanto gli autobus in arrivo in piazzale Roma o le navette che fanno spola con alberghi e campeggi?”.

Interrogativi che le organizzazioni auspicano di porre al più presto, entro un paio di giorni, al sindaco Massimo Cacciari, cui chiederanno la sospensione della delibera, preoccupati non solo per un probabile ridimensionamento degli arrivi per il Carnevale, ma anche per un’eventuale retromarcia delle prenotazioni estive.

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