Venezia: no all’aumento dei pedaggi per i bus turistici
“Fino ad oggi, la tassa per ciascun bus turistico è stata di 180 euro, che subirà un rincaro di 200 euro fra pochi giorni. Non è possibile, che senza alcuna concertazione con le categorie produttive interessate, e a ridosso di un periodo così importante per il turismo com’è il Carnevale di Venezia, il Comune abbia fatto una scelta così nefasta in un settore di primaria importanza per l’economia locale, iniziativa che ha già avuto delle ricadute anche a livello internazionale”, hanno sostenuto i rappresentanti di Anav Veneto, Anitrav, Assotravel, Associazione Albergatori di Treviso, Cna-Fita Unione Regionale Veneto, Confartigianato Veneto, Confesercenti, Fiavet Veneto e del Comitato No Ztl.
Gli operatori del turismo non sono contrari in linea di principio alle tariffe, ma chiedono al Comune veneziano di fare chiarezza su alcune questioni. “Perché dovremmo pagare una tassa, che varia da 350 ai 430 euro per un autobus di 50 persone, quando proprio il bilancio di Vesta indica la quota di un euro a persona come tassa per i rifiuti? – ha spiegato Willy Della Valle di Confartigianato Veneto Bus Operator – Uno studio di Arpav inoltre, ha reso noto che il 30% del Pm10 è prodotto dalle navi e dai rimorchi, perché allora devono esser penalizzati soltanto gli autobus in arrivo in piazzale Roma o le navette che fanno spola con alberghi e campeggi?”.
Interrogativi che le organizzazioni auspicano di porre al più presto, entro un paio di giorni, al sindaco Massimo Cacciari, cui chiederanno la sospensione della delibera, preoccupati non solo per un probabile ridimensionamento degli arrivi per il Carnevale, ma anche per un’eventuale retromarcia delle prenotazioni estive.
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