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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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Piu’ finanza per la modernizzazione dell’impresa

30/01/2007
Nonostante le difficoltà, le imprese agricole investono di più e sono meno indebitate nei confronti delle banche, in uno scenario che, per la prima volta dopo la seconda guerra mondiale, vede consistentemente aumentare la superficie media per azienda. Federico Vecchioni, presidente di Confagricoltura, ha parlato a Milano del rapporto finanza e agricoltura in un convegno promosso dalla sua associazione e al quale hanno partecipato banchieri particolarmente legati al mondo agricolo, come Augusto dell'Erba (presidente di ICCREA Banca), Carlo Fratta Pasini (presidente del Banco Popolare di Verona e Novara), Sergio Lenzi (presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara), Mario Maestroni (presidente della Banca Popolare di Cremona) e Arturo Semerari, presidente di ISMEA.

“A giugno 2006 – ha detto il presidente dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli – il rapporto fra sofferenze lorde del settore e impieghi si attestava al 7,6%, valore che ormai si avvicina a quello degli altri settori produttivi”.

“La dinamica dei prestiti bancari alle imprese agricole – ha ricordato Vecchioni – ha registrato una progressione dell’8,4% fra il 2005 e il 2006, superiore al trend medio degli altri settori. Questa crescita è stata più contenuta nel Meridione (+2,5%), più rilevante al Nord (+8%) e al Centro (+7%)”.

“Dalla lettura dei dati – ha spiegato inoltre il presidente di Confagricoltura - è anche interessante registrare nel settore un più equilibrato rapporto fra gli impieghi a breve e quelli a medio e lungo termine, ad indicare una più chiara volontà degli imprenditori agricoli ad investire per la modernizzazione”.

“Di certo – ha proseguito - l’ammontare complessivo dell’indebitamento nei confronti delle banche del sistema agricoltura rappresenta un motivo di preoccupazione, soprattutto se raffrontato con i dati macroeconomici della produzione lorda vendibile del settore o dei valori reddituali medi per addetto”.

Secondo Vecchioni: “Finora il sistema finanziario in agricoltura ha avuto un approccio limitato a strumenti tradizionali, quali il prestito, il mutuo e l’introduzione di nuovi servizi di finanza d’impresa diventa oramai una scelta obbligata”. Il presidente di Confagricoltura ha citato gli esempi offerti dal settore del vino: “attività di corporate finance, di fondi di investimento, di mercati dei futures, venture capital, ecc., è giusto che entrino in agricoltura ed è opportuno che, come sta facendo ISMEA, qualcuno cominci ad occuparsene concretamente”.

“Da sempre – ha detto - è mancata in Italia una politica sul credito da parte pubblica, mentre il complesso sistema burocratico degli enti locali nella gestione del credito agevolato ha ulteriormente penalizzato le aziende con ritardi nell’erogazione delle agevolazioni. In questo contesto il comportamento di molte banche non è stato esente da responsabilità”.

Per cambiare registro, Vecchioni si aspetta una sorta di “Patti chiari” delle banche per l’agricoltura e le sue imprese.

Il presidente di Confagricoltura si è interrogato, inoltre, circa l’applicazione delle nuove regole di Basilea 2 al mondo agricolo soprattutto per quanto concerne la valutazione delle rischiosità e le garanzie, per le quali l’Organizzazione sta cercando soluzioni.

In questo senso per l’associazione delle imprese agricole un ruolo importante dovranno avere i consorzi di garanzia fidi anche se molti di quelli agricoli “sono ancora fragili”.

Un ultimo aspetto toccato dal presidente di Confagricoltura è “l’obiettivo prioritario di realizzare un sistema di coperture assicurative completo, in grado di minimizzare gli effetti atmosferici sulle produzioni, attraverso la diffusione e l’utilizzo di strumenti innovativi come le polizze pluririschio e le multirischio”.



Il meeting di Milano su “Investimenti che danno frutti” anticipa il Forum nazionale di Confagricoltura in programma a Taormina dal 22 al 24 marzo prossimi che vedrà, la partecipazione, tra gli altri, del Commissario Europeo all'Agricoltura Mariann Fischer Boel e di numerosi esponenti del Governo e delle imprese.



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