Stentano a crescere le piccole e medie imprese del veneziano
I dati dell’analisi del 2006, presentati nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Marcon, nel veneziano, parlano chiaro: dei 131 milioni di euro di affidamenti, deliberati da Cofidi nello scorso anno, solamente 56 milioni sono stati richiesti per operazioni a medio termine (di questi, il 66% per investimenti, il 34% per liquidità); il restante è legato alle necessità di breve termine.
“Nonostante la riduzione dell’Irap, la Finanziaria del 2007 mantiene una pressione fiscale eccessiva, aumentando le imposte ed il carico tributario a danno, soprattutto, dei lavoratori autonomi – ha commentato Antonio Sartorello, presidente di Cofidi Veneziano, una realtà che, con 355 nuove affiliazioni, conta quasi 8500 soci e rappresenta il 40% dell’intero numero di imprese iscritte alla Camera di Commercio veneziana – . Proprio in un momento, in cui la necessità di fare sistema per riemergere si fa sentire in tutta la sua urgenza, Cofidi Veneziano rimane a fianco delle aziende artigiane per sostenere il loro sviluppo”.
Ma qual è lo stato attuale delle imprese veneziane? E’ in netta ripresa il settore manifatturiero e quello metalmeccanico, dove per gli investimenti si è passati da 17,7 milioni di affidamenti deliberati, a 20,6; bene anche il legno ed il comparto del mobile (da 7 a 13 milioni di investimenti affidati), e l’abbigliamento, che punta sulla qualità del made in Italy; stazionaria invece, l’edilizia, che traina però la crescita degli installatori, mentre sono in flessione gli autoriparatori (da 10 a 7 milioni), colpiti dalla tendenza a sostituire anziché riparare i pezzi danneggiati. Da un punto di vista territoriale è l’area del Veneto Orientale, con il portogruarese in testa, a manifestare chiari segnali di crescita.
Per uscire dallo stand-by degli investimenti ed affrontare un mercato sempre più globalizzato, Giuseppe Molin, presidente di Confartigianato Provinciale di Venezia, ritiene necessario creare dei gruppi di imprese, soprattutto fra le piccole aziende, per individuare un progetto condiviso su cui puntare ed una strategia d’intesa da realizzare.
Per quanto riguarda invece, i progetti da realizzare nell’immediato, Cofidi Veneziano punta a trasformarsi completamente in soggetto finanziario, vigilato da Banca Italia, per fornire forti garanzie alle piccole e medie imprese nel loro rapporto con il sistema bancario, alla luce di eventuali irrigidimenti da parte degli istituti di credito conseguenti agli accordi di Basilea 2.