La IV Commissione del Consiglio del Veneto sta esaminando 4 progetti di legge in materia di bonifica per aggiornare, dopo trent’anni, la legislazione regionale.

“Ciò nonostante- scrive Antonio Tomezzoli, Presidente dell’Unione Veneta Bonifiche- risulta essere in corso a Palazzo Ferro Fini, in occasione dell’approvazione della Legge Finanziaria 2007, l’ennesimo tentativo, peraltro assolutamente illegittimo, di esentare dal pagamento del contributo consortile una fascia di cittadini, che pagano importi fino a 10,33 euro o 16,53 euro, in palese contrasto con il principio dell’autogoverno e del potere impositivo giuridicamente garantiti per i Consorzi di bonifica.

Il voler equiparare tale esenzione a quella prevista da una recente legge veneta sulle tasse regionali si configura come un pretesto, pure illegittimo, in quanto la natura del tributo ha origini assolutamente diverse: i contributi di bonifica, infatti, non sono tasse regionali, ma contributi finalizzati ad assicurare agli immobili ricadenti nei vari comprensori un beneficio, dalle attività di Bonifica, individuato da specifici Piani di Classifica approvati dalla Giunta Regionale, che garantisce, in tal modo, la correttezza della ripartizione delle spese tra i consorziati.

Inoltre la Legge Regionale 27/2006 detta una norma speciale da applicarsi una tantum; una sorta di condono ex lege per tributi regionali non pagati; non si tratta di una norma a regime come quella che si vorrebbe inserire per i Consorzi di bonifica. Ma forse questo è il primo passo per una più ampia operazione intesa a privare i Consorzi di Bonifica delle entrate finalizzate agli interventi, per altro obbligatori, di manutenzione ed esercizio delle opere per garantire la sicurezza idraulica del territorio.

A prescindere poi dall'incostituzionalità della norma con riferimento all'art. 53 della Costituzione (“Tutti i cittadini sono chiamati a concorrere nelle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”) risulterebbe grave l’impossibilità di esercitare il diritto di voto, nelle elezioni consortili, per coloro che non verrebbero a pagare più il contributo di bonifica, vale a dire proprio quei contribuenti urbani, che oggi manifestano rinnovato interesse per l’attività dei Consorzi Bonifica.

Infine, l’assurdità della proposta si manifesta anche considerando che la Giunta Regionale ha approvato, dopo un lungo percorso, un Disegno di Legge organico sulla Bonifica, che la IV Commissione ha acquisito nelle consultazioni positivi apprezzamenti sul testo oggi all’esame e che comunque sull’argomento vi è un dibattito in corso.

Solo con organiche modifiche al testo in esame e non con estemporanei provvedimenti disgiunti da qualsiasi contesto-conclude Tomezzoli- si possono serenamente affrontare questioni di rilevante interesse.



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