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Consorzi di Bonifica: facciamoci del male

31/01/2007
“Si sta facendo di tutto per smantellare i Consorzi di bonifica, un istituto che, almeno in Veneto, ha dimostrato di saper funzionare, tutelando le acque ed il territorio della nostra regione nell’interesse non solo degli agricoltori ma di tutta la collettività; è un’azione mirata, che potrà giovare agli interessi di qualche parte politica ma non certo a quelli dei cittadini”. E’ questo il preoccupato commento di Guidalberto di Canossa, presidente di Confagricoltura Veneto, alla notizia che il Consiglio regionale ha approvato un emendamento alla legge finanziaria 2006, che esonera dal contributo di bonifica tutti coloro che sono tenuti al pagamento di un importo inferiore a 16,53 €, in analogia a quanto previsto dalla legge regionale n. 27/2006 sulle tasse regionali.

“In primo luogo il pretesto è inconsistente e non regge sul piano giuridico” commenta Guidalberto di Canossa “Infatti il contributo di bonifica non è affatto una tassa, ma un onere reale gravante sull’immobile in conseguenza di un beneficio ricevuto dall’attività del Consorzio; l’iniziativa è palesemente illegittima, inoltre, anche perché contrasta con la normativa statale vigente in materia, che riconosce ai Consorzi di bonifica quel potere impositivo che invece, se la norma dovesse essere approvata, dovrebbero rinunciare ad esercitare entro i limiti sopra indicati”.

“Ma al di là di ogni considerazione giuridica, comunque fondamentale perché dimostra che la decisione adottata dal Consiglio regionale è fuori luogo” prosegue il presidente di Confagricoltura Veneto “resta il fatto che le mancate entrate che saranno accusate dai Consorzi saranno compensate, così prevede la nuova norma, ricorrendo agli stanziamenti regionali per la manutenzione ordinaria degli impianti di bonifica, quindi mettendo in crisi l’attività che i Consorzi stanno svolgendo a protezione del nostro territorio”.

“Quindi” conclude Guidalberto di Canossa “si ritorna da dove eravamo partiti: perché creare difficoltà a chi fino ad ora ha bene operato, permettendo che sul territorio veneto, fragile, bisognoso di continua manutenzione, esposto a rischi, si sviluppasse e si mantenesse una vita sociale ed economica prospera e pacifica?”





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