Piu’ Made in Italy nel piatto di 1 italiano su 3
02/02/2007
Nel 2007 quasi un italiano su tre vuole più prodotti italiani nel piatto e questo rende necessario intervenire sulla trasparenza dell’informazione perché la metà della spesa alimentare nazionale è destinata all’acquisto di prodotti anonimi per i quali non è ancora obbligatorio indicare in etichetta la provenienza con il rischio che venga spacciato sul mercato il falso Made in Italy a danno degli imprenditori e dei consumatori che destinano per la tavola ben 125 miliardi di euro in un anno. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati salienti e cautamente ottimistici per il 2007 che emergono dall'Outlook sui consumi Censis-Confcommercio sul "sentiment" delle famiglie italiane e il "polso" dei consumi nell'ultimo trimestre del 2006 e le previsioni per i primi mesi del 2007. Ben il 32 per cento degli intervistati nel corso di un sondaggio commissionato da Ancc-Coop prevedono di mettere più prodotti italiani, il 18 per cento più prodotti tipici e locali mentre solo il 6 per cento pensa di aumentare gli acquisti di private label e il 5 per cento di prodotti di basso prezzo (cosiddetti primi prezzi). Di fronte al consolidarsi di comportamenti che tendono a privilegiare a tavola uno storico nazionalismo è necessaria - sottolinea la Coldiretti - una maggiore responsabilità del sistema produttivo nazionale, dal campo alla tavola, e delle Istituzioni a difesa della trasparenza dell’agroalimentare per evitare che in Italia e nel mondo si radichi un falso Made in Italy che nulla ha a che fare con la realtà produttiva nazionale. La spesa alimetare degli italiani - precisa la Coldiretti - vale circa 125 miliardi di euro per un importo di 456 euro al mese per famiglia, la seconda voce dopo l'abitazione e pari al 19 per cento della spesa familiare complessiva. Sugli scaffali - continua la Coldiretti - è straniero l’olio di oliva contenuto quasi in una bottiglia su due, ma ai consumatori vengono presentate tutte come italiane perché sulle etichette non è obbligatorio indicare l’origine delle olive e vengono “spacciati” come Made in Italy miscugli di olio spremuto da olive spagnole, greche e tunisine. Ed è ancora possibile - continua la Coldiretti - spacciare impunemente come Made in Italy i prosciutti ottenuti da maiali allevati in Olanda e Danimarca ed addirittura la macedonia in scatola composta da ananas e acini di uva extracomunitaria, prugne bulgare e pere cinesi può fregiarsi dell’etichetta Made in Italy. Dai risultati dell'“Indagine 2006 COLDIRETTI-ISPO sulle opinioni degli italiani sull'alimentazione” emerge che il 92 per cento degli italiani ritiene che dovrebbe essere sempre indicato in etichetta il luogo di allevamento o coltivazioni dei prodotti agricoli contenuti negli alimenti” con un aumento del 6 per cento rispetto allo scorso anno. E secondo l’indagine - precisa la Coldiretti - la maggioranza degli italiani è disposta a pagare di più pur di assicurarsi l'origine nazionale degli alimenti dopo il ripetersi di emergenze sanitarie, dalla mucca pazza all'influenza aviaria, e il rincorrersi di scandali alimentari, dalla carne agli ormoni del nord Europa all'importazione illegale di riso contaminato da organismi geneticamente modificati. Occorre dunque difendere e completare - conclude la Coldiretti - il percorso già iniziato a livello europeo dove sono state adottate le norme per l'etichettatura di origine della carne bovina a partire dal primo gennaio 2002 dopo l'emergenza mucca pazza, per l'indicazione della varietà, qualità e provenienza dell'ortofrutta fresca, il codice di identificazione delle uova a partire dal primo gennaio 2004, il Paese di origine in cui è stato raccolto il miele dal primo agosto 2004, mentre in Italia è stata prevista, grazie alla mobilitazione della Coldiretti, l'etichetta di origine anche per il latte fresco dal giugno 2005, per la carne di pollo dal 17 ottobre 2005 e per la passata di pomodoro dal 15 giugno 2006.
LA SPESA ANONIMA SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI
I CIBI CON LA CARTA DI IDENTITA'
E QUELLI SENZA
Carne di pollo e derivati
Carne bovina
Passata di pomodoro
Frutta e verdura fresche
Uova
Miele
Latte fresco
Pesce
Carne di maiale e salumi
Carne di coniglio
Carne di agnello
Frutta e verdura trasformata
Olio di oliva
Derivati del pomodoro
Latte a lunga conservazione
Derivati dei cereali
Fonte: Elaborazioni Coldiretti
COLDIRETTI
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