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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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Verso la tutela dei prodotti ittici di Venezia

09/02/2007
La Provincia di Venezia punta a realizzare un sistema di qualità, rintracciabilità ed etichettatura dei prodotti ittici della vallicoltura, in particolare il branzino, l’orata, l’anguilla e ben cinque specie di cefali. Per questo ha presentato uno studio di fattibilità, realizzato su incarico dell’Assessorato alla Caccia ed alla Pesca della Provincia, dalla Società Neotron Group, a cui hanno collaborato i titolari e gli addetti delle aziende vallive delle aree lagunari di Caorle e Venezia. E’ emerso che, in Provincia di Venezia, le valli da pesca rappresentano 1/6 dell’intera area lagunare, nelle quali si praticano anche attività venatorie, turistico – ambientali e di produzione agricola, per un fatturato complessivo di €. 3.500.974,79, di cui circa il 58% è fornito dall’allevamento estensivo (in cui i pesci sono liberi di muoversi all’interno dei bacini d’acqua della valle e non vengono alimentati) ed il 4% dall’allevamento intensivo del branzino (in cui i pesci sono allevati in vasche ed alimentati costantemente fino alla cattura per la vendita).

Inoltre, le valli si fregiano della denominazione di Siti di Interesse Comunitario(S.I.C.) ed in futuro diventeranno Zone Speciali di Conservazione (Z.S.C.) ed alcune saranno zone di Protezione Speciale (Z.P.S.).

E’ emerso però che, anche per il crescente interesse da parte dei produttori, ci sono le basi per valorizzare i prodotti ittici di valle. Questo sotto diversi profili: quello tecnologico, perché esistono metodi di produzione abbastanza omogenei e tali da permetterne una caratterizzazione; quello del legame con il territorio, dal momento che sia nell’allevamento estensivo che in quello semi-intensivo, i metodi di lavorazione sono, in alcuni tratti, ancora quelli tradizionali; e dal punto di vista ambientale, perché l’attività ittica, essendo considerata di nicchia, non ha un impatto molto rilevante. Ma è proprio questo che le pone in condizione di vantaggio, perché risultano essere pulite, non inquinate, il che potrebbe contribuire a farle diventare un luogo di produzione privilegiato.

Quindi, secondo lo studio, le valli, se adeguatamente assistite, potrebbero ottenere la certificazione di prodotto da un ente riconosciuto in sede internazionale.

“E’ importante l’attuazione di questo Progetto” ha affermato L’Assessore alla Caccia e Pesca della Provincia di Venezia, Luigi Solimini “perché offrirà garanzie per: un reddito per i produttori, la qualità del prodotto, la salute dei consumatori”.

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