Italia-India: +70% per vino italiano, dazi frenano
12/02/2007
L’esportazione di vino Made in Italy in India è aumentata in percentuale del 70 per cento e potrebbe crescere ulteriormente con il superamento degli elevati dazi commerciali da sostenere con gli incontri diplomatici bilaterali dopo che la stessa Unione Europea ha chiesto all'Organizzazione mondiale del commercio di avviare una consultazioni con l'India per ottenere il cambiamento del regime doganale applicato al settore. E’ quanto auspica la Coldiretti in riferimento alla missione diplomatica in India del presidente del Consiglio Romano Prodi, nel sottolineare che il vino è il prodotto principale dell’export agroalimentare verso quel paese. La presenza di pesanti dazi che superano il 100 per cento del valore frena infatti le esportazioni su un mercato in forte crescita, ma si stima comunque che nel 2006 sono state oltre trecentomila le bottiglie di vino Made in Italy stappate in India per un valore di circa un milione di euro, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat. Il consumo di vino in India è ancora limitato e rappresenta appena l’uno per cento dell’intero mercato delle bevande alcoliche ma - precisa la Coldiretti - il trend di crescita e' stato molto più veloce rispetto alle altre bevande alcoliche facendo registrare negli ultimi 3 anni un aumento medio di oltre il 22 per cento rispetto al 7 per cento evidenziato dall’intero settore. I principali fornitori di vino sul mercato indiano che ha un valore complessivo di 50 milioni di euro - sottolinea la Coldiretti - sono nell’ordine la Francia, l’Italia, l’Australia, gli Stati Uniti e il Cile. Ad acquistare il vino in India sono soprattutto i giovani dei ceti medio alti residenti nei grandi centri urbani, ma la domanda è destinata a espandersi ad altri segmenti della popolazione di pari passo con la crescita economica del Paese. In particolare quattro citta' (Mumbai, Delhi, Goa e Bangalore), rappresentano dal 70 all'80 per cento dei consumi complessivi e circa il 65 per cento delle bottiglie acquistate e' nella fascia di prezzo sotto i 15 euro a bottiglia, che rappresenta comunque un valore estremamente elevato per il reddito medio della popolazione. Nel 2006 il vino a trainato l'export del Made in Italy alimentare con una crescita record del 7,4 per cento nel valore delle esportazioni e ottimi risultati negli Stati Uniti (+ 6,6 per cento) che sono diventati il primo cliente per le produzioni nazionali, ma anche un successo rilevante nei mercati emergenti asiatici dove si registra il piu' elevato tasso di crescita (+15,7 per cento). Il valore annuale complessivo del commercio estero per il vino italiano supera i 3 miliardi di euro, la principale voce dell'export agroalimentare nazionale. Si tratta di risultati che - conclude la Coldiretti - evidenziano la presenza di nuove e rilevanti opportunità di crescita per il settore grazie ad una vendemmia 2006 stimata attorno ai 50 milioni di ettolitri di vini e mosti, con una produzione stabile rispetto alla scorsa annata e ottima da quello qualitativo, che per ben il 60% potrà essere commercializzata sotto una delle 453 denominazioni di origine (Docg, Doc e Igt) riconosciute. Nel 2006 il vino Made in Italy ha realizzato un fatturato complessivo di 9 miliardi di Euro dei quali quasi un terzo grazie alle esportazioni sui mercati esteri.
COLDIRETTI
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