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Venezia: sindaci a confronto, piu’ soldi alle citta’ d’arte

13/02/2007
“Le città d’arte devono essere il motore di una rete internazionale della quale Roma sia la capofila, ma per questo servono fondi” è stato il coro pressoché unanime dei politici intervenuti alla giornata di studio svoltasi a Venezia, all’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti a Palazzo Cavalli Fianchetti, che ha visto a confronto rappresentanti delle principali città d’arte in Italia: Venezia, Roma, Napoli e Firenze.“Non vogliamo che Venezia faccia la fine del palazzo storico crollato nell’ultimo film di James Bond!” ha detto il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, scherzando ma non troppo, perché non ha nascosto alcune preoccupazioni. “Innanzitutto, la manutenzione detta ordinaria, che in realtà è straordinaria, dal momento che un restauro di un palazzo storico può costare oltre 3500 euro a metro quadro e se non ci pensa il governo a trovare i soldi noi non siamo in grado di sopportare un tale onere. Per questo “ ha continuato il Primo Cittadino Veneziano «nella finanziaria del prossimo anno ci dovranno essere capitoli di spesa da destinare esclusivamente alle città d'arte ».

“Dobbiamo scegliere un certo tipo di turismo, non di quantità ma di qualità, perché assistiamo a fenomeni che stanno portando ad uno sconquasso pauroso: gli affittacamere negli antichi palazzi, la sparizione dei negozi, l’esodo dei giovani” ha fatto eco l’Assessore al Decoro del Comune di Venezia, Augusto Salvadori.

E’ intervenuto anche il Sindaco di Firenze, Leonardo Domenici. “Il problema fondamentale è quello di fronteggiare il turismo di massa” ha detto “Anche perché sono state fatte scelte selettive di contenimento della spesa che si sono riversate in negativo sulla manutenzione delle città, la quale prevede il non facile compito di immettere elementi di innovazione. Bisogna quindi fare un’azione congiunta a partire da queste quattro città. Bisogna poi promuovere lo sviluppo urbano e trovare fondi a livello nazionale. Altri obiettivi chiave” ha concluso “sono due: fare una campagna di riappropriazione delle città da parte dei residenti, di chi ci vive insomma. Poi, fare delle azioni dedicate al target specifico dei giovani, anche perché loro, domani, potrebbero tornare nelle città con le loro famiglie”.

Assente il Sindaco di Napoli, Rosa Russo Jervolino, è intervenuta in sua vece Valeria Valente, Assessore Comunale al Turismo ed ai Grandi Eventi.”Il turismo in Italia rappresenta il 5% del prodotto Interno Lordo. Ma “ ha aggiunto “il patrimonio Italia non è dato solo dai musei, ma va visto nella sua dinamicità. Innanzitutto, il turismo fatica a sposare la new tecnology, che invece aiuterebbe molto, specialmente per quanto riguarda l’accoglienza. Poi le imprese del comparto sono ancora troppo piccole e spesso manca professionalità. Si deve inoltre specificare “ ha concluso “ che il concetto di rete non significa omologazione, ma piuttosto valorizzazione di cose diverse”.

Il Sindaco di Roma Valter Veltroni ha fatto eco a Cacciari, specialmente per quanto riguarda il problema delle risorse. “Supponiamo che ogni turista spenda solo di Iva 10 euro, in tutto fanno 240 milioni di Iva che vanno allo Stato. Domando: se ne può restituire il 10 per cento per il consumo del territorio?”.

Alla giornata di studio era presente anche il vicepremier Francesco Rutelli che ha annunciato di aver costituito una commissione per studiare i dati del turismo mordi e fuggi nelle principali città d'arte, ma soprattutto ha promesso che con la Finanziaria 2008 il governo troverà delle risorse per dare «ristoro» ai Comuni che con i milioni di visitatori devono convivere.

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