Comunicato Confagricoltura, Fedagri, Legacoop agroalimentare
Confagricoltura si rivolge a Fedagri e Legacoop agroalimentare, in quanto aggregazioni rappresentative di imprese e confida che, su questo assunto, si possa parlare con lo stesso linguaggio, come già accade a Bruxelles, tra Copa e Cogeca. In questo appello all’adozione di un linguaggio comune, Vecchioni indica alcuni punti prioritari, sui quali è possibile trovare una convergenza.
Prima di tutto l’obiettivo della crescita delle imprese. I dati recentemente diffusi dall’ISTAT (c’è un calo del numero delle aziende del 17%, in soli due anni, a cui corrisponde un aumento della superficie media del 10%), vanno consolidati, evitando l’introduzione di misure che vanno in senso contrario.
“Su questo aspetto - ha detto Vecchioni - la Confagricoltura vuole costruire alleanze significative, nella convinzione che la cooperazione rappresenti, da un lato, uno strumento disponibile per l’imprenditore e dall’altro un’opportunità strategica per il raggiungimento dei mercati.”
L’appello è rivolto alla diffusione della cultura d’impresa, che deve ispirare sempre di più i comportamenti, delle istituzioni e degli operatori. Un principio che può benissimo coniugarsi con quello mutualistico, che rimane alla base della scelta cooperativistica, giustificandone la particolare considerazione nell’ordinamento.
“Questo incontro - ha detto il presidente di Fedagri, Paolo Bruni - è un’occasione strategica per cercare un approccio ed entrare in un ambito, anche critico, se necessario, dei punti di opportunità o debolezza del sistema cooperativo. Si tratta di un’occasione di confronto tra qualificatissimi addetti perché si creda più convintamene nello strumento cooperativo e in fattori aggreganti capaci di portare sul mercato le produzioni degli imprenditori agricoli. La cooperazione annovera esempi di successo, grazie alla sua capacità di trattenere in Italia importanti marchi dell’agroalimentare.”
Il presidente di Legacoop agroalimentare, Luciano Sita, ha risposto affermando che l’efficienza delle gestione è una precondizione di qualunque tipo di stragia imprenditoriale e che il modello cooperativo vuole essere la risposta ai processi di concentrazione delle reti distributive, su scala sempre più vasta. “La nostra strategia - ha detto - è ora orientata ai processi di razionalizzazione di fliera, avendo il consumatore come priorità e i soci come elemento di distintività.”
La riunione si è conclusa stilando un’agenda di lavoro per lo sviluppo di posizioni condivise sui temi di maggiore attualità per il mondo agricolo.