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Nasce a Venezia l’”Adria Po Valley”

15/02/2007
Cooperare e contare di più: con questi obiettivi, le Regioni Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e le Province Autonome di Trento e Bolzano hanno dato vita oggi ad un Tavolo Interregionale per lo Sviluppo Territoriale Sostenibile di una vastissima area, che comprende l’intero Nord Italia, denominata “Adria-Po Valley”. Obiettivi del sodalizio: cooperare in tema di programmazione territoriale e di sviluppo, acquisire maggiore peso e visbilità in un’Europa che nelle sue carte ufficiali che definiscono i “poli d’attrazione” cita solo la metropoli di Milano.

In particolare, nel breve periodo, le Regioni della Pianura Padano Veneta si sono impegnate a: definire obiettivi comuni da inserire nella Territorial Agenda of European Union, che sarà sottoscritta dai Ministri competenti il 25 maggio 2007 a Lipsia; confrontare i rispettivi strumenti di pianificazione territoriale regionale attualmente in fase di stesura; dare corso, con l’aiuto di un gruppo tecnico di supporto, all’approfondimento di quelle tematiche territoriali, di comune interesse, che possano risultare utili per migliorare la qualità dell’ambiente e delle produzioni.

La prima riunione del neonato tavolo si è svolta a Venezia, nella sede della Giunta Regionale, a Palazzo Balbi dove, su iniziativa dell’Assessore alle Politiche del Territorio Renzo Marangon, è stato sottoscritto un documento, la “Carta di Venezia”, che indica il cammino da intraprendere ed alcuni temi forti da affrontare. Si tratta di una novità che interessa un’area capace di produrre quasi il 50% del Prodotto Interno Lordo nazionale, e composta da oltre 3.600 Comuni.

“Oggi – ha detto Marangon – è per certi versi una data storica, perché storicamente queste Regioni, pur essendo limitrofe, sono sempre state poco propense a parlarsi. Ora che tutti stanno predisponendo le rispettive pianificazioni territoriali e quelle europee si è affermata la consapevolezza della necessità di coordinarsi per dare vita ad una vera macroarea, capace di individuare e valorizzare le peculiarità comuni, nonché di inserirsi nello spazio europeo da protagonista. E’ una sfida anche culturale – ha aggiunto Marangon – che vogliamo accettare per lo sviluppo compatibile di un territorio nel quale tante vicende si legano al grande fiume Po che lo attraversa. Il Po infatti “ha sottolineato Marangon “non è solo un fiume, in senso materiale: è anche un importante perno di un sistema territoriale il quale offre risorse che vanno dai trasporti alle specialità culinarie, tutti elementi che finora non sono stati sufficientemente sviluppati.”

“La sfida competitiva – ha sottolineato da parte sua l’Assessore al Territorio della Regione Piemonte Sergio Conti – non può certamente più giocarsi l’uno contro l’altro, ed è per questo che consideriamo una scelta lungimirante quella di prefigurare uno spazio “a rete” come l’Adria-Po Valley”. La firma del Protocollo è stata preceduta da una serie di relazioni tecniche che hanno inquadrato la situazione attuale e le prospettive future, svolte dal Professor Claudio Minca dell’Università di Londra; da Maria Prezioso dell’Università Tor Vergata di Roma; da Gabriele Zanetto di Ca’ Foscari e da Paolo Feltrin dell’Università di Trieste. Compito del Tavolo Interregionale è quello di disegnare una visione condivisa dell’intera area per promuovere ed accrescere la competitività delle Regioni interessate nel nuovo contesto europeo. Tra i temi che le Regioni ritengono utile affrontare in modo integrato vi sono la programmazione territoriale e infrastrutturale, la definizione dei grandi corridoi ecologici a scala sovraregionale, il tema delle città, considerate il vero motore del futuro. Città come Milano, Venezia, Torino, Bologna e Trieste devono essere trattate come un unico grande sistema urbano policentrico per poter pesare di più in Europa, ma anche per sviluppare maggiormente il loro forte potenziale innovativo a attrarre servizi e investimenti di eccellenza.

Il prossimo incontro del Tavolo è già stato fissato per l’8 giugno a Milano, nella sede della Regione Lombardia.



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