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Cooperazione Balcani: 36 progetti con Veneto protagonista

20/02/2007
II Comitato Congiunto di Pilotaggio del Programma Interreg IIIA Transfrontaliero Adriatico, che coinvolge le sette Regioni adriatiche italiane e i Paesi balcanici: Croazia, Serbia, Montenegro, Albania, Bosnia, che ancora non fanno parte dell’Unione europea, ha approvato numerosi nuovi progetti che coinvolgono il Veneto. Il Transfrontaliero Adriatico è l’Interreg di “ultima generazione”, che consente la cooperazione transfrontaliera fra un Paese membro e i Paesi terzi che, tranne la Croazia in preadesione, ancora sono lontani dall’entrata nell’Unione europe..Il bando, sui tre assi prioritari del Programma, si era chiuso a marzo 2006, e metteva a disposizione 40 milioni di euro di fondi europei FESR per l’Italia ed ulteriori 12 milioni di euro di fondi europei per i Paesi Balcanici. “Il bando in questione – ha sottolineato l’Assessore veneto all’Economia Fabio Gava - ha avuto un’enorme risonanza sul territorio ammissibile delle due sponde dell’Adriatico: sono stati approvati 94 progetti, 36 dei quali coinvolgono il territorio veneto, 16 con la qualifica di leadership, e 20 di partnership. Un risultato molto soddisfacente, ottenuto anche grazie ad una buona rete di partenariati creati intorno a tematiche di riconosciuto interesse reciproco, che hanno consentito di superare le naturali difficoltà dovute alle distanze culturali, linguistiche, amministrative”. Le tematiche di cooperazione proposte nei progetti vedono naturalmente quasi sempre il mare come protagonista e spaziano dalla tutela dell’ambiente, in particolare quello costiero, alle reti di trasporto marittimo-fluviali, lo sviluppo della cooperazione fra i porti dell’Adriatico, l’ interscambio culturale e le reti fra università e centri di ricerca, la cooperazione in campo economico sia fra piccole e medie imprese industriali che nell’ambito del turismo, fino ai problemi dell’ immigrazione. Questi sono i Progetti a Leadership veneta, per i quali i finanziamenti europei ammontano a 5 milioni 400 mila Euro:



- DILMA, relativo alle problematiche del mercato del lavoro legate all’immigrazione, capofila Veneto Lavoro, in collaborazione con le Agenzie del Lavoro delle Regioni adriatiche italiane e di 4 paesi balcanici, che ha un costo totale di 1,190 meuro di cui 321.300 per il Veneto;

- AGROKOVAR, dedicato allo sviluppo economico delle aree rurali attraverso l’agroindustria, di cui è capofila Finest S.p.A., in collaborazione con la Regione Puglia, settore industria, Informest S.p.A. e la contea Croata di Vukovar. Il finanziamento concesso ammonta a 642.175 euro, di cui 289.000 per il Veneto.

- APLOMB, in materia di politica integrata dei trasporti, ontermodalità e logistica, con capofila i Magazzini Generali di Padova, in partnership con lo Sdag di Gorizia, l’Autorità portuale di Venezia, gli Interporti di Rovigo e Venezia e Cosecon s.p.a. E per i Balcani: l’Autorità portuale di Pola (Croazia) e il Porto di Bar (Bosnia). Costo totale: 672.996 euro, di cui 549.256 per il Veneto;

- COWAMA, in tema di specificità dell’ inquinamento delle coste, il cui leader è il CORILA (consorzio per le attività di ricerca sulla laguna) di Venezia, in partnership con il CNR e la municipalità di Kotor in Montenegro. Contributo totale 183.600 euro, tutti per il Veneto. Il CORILA è leader anche del progetto NASCUM, che propone la tematica del monitoraggio ambientale delle acque, in partnership con CNR Veneto, l’ Istituto Croato per l’Oceanografia e la Pesca, e il Centro croato per le Ricerche Marine. Contributo totale 383500 euro, 266.000 per il Veneto.

- FACILITY, con il quale la Regione Veneto – Direzione sede di Bruxelles - propone una analisi delle agevolazioni alle piccole e medie imprese per l’internazionalizzazione, in collaborazione con la Regione Puglia, assessorato al Mediterraneo, la Camera di commercio della Serbia e l’Agenzia bosniaca per lo sviluppo Economico. Contributo totale: 213.738,06 euro, di cui 106.734 a gestione del Veneto. La stessa Direzione regionale di Bruxelles ha è titolare del progetto OWI , relativo allo scambio fra le culture dei diversi Paesi che si affacciano sull’Adriatico e le tecnologie dell’informazione, in partenariato con la Regione Puglia, e con i Ministeri della Cultura di Albania, Bosnia e Serbia. Contributo: 275.715 euro, di cui 151.717 per il Veneto.

- SICMA, di metodologia per l’analisi dell’inquinamento atmosferico, di cui è leader il CNR Veneto, in partnership con il CNR della Puglia , l’Università di Sarajevo e l’Università di Belgrado. Contributo totale: 318.750 euro, di cui 174.250 per il Veneto;

- LAB –IDEAS ULISSE, per l’assistenza alle imprese venete che cooperano con aziende balcaniche, proposto da Ali Cooperativa, in partnership con associazione ITACA, la Camera di Commercio bosniaca di Srpska, la Camera di Commercio serba di Uzice e l’Agenzia Montenegrina per la Promozione degli investimenti. Costo totale 290.700 euro, di cui 122.400 per il Veneto.

- ADRIAFORM, che sviluppa i temi e i fabbisogni di formazione e qualificazione delle risorse umane che operano nella logistica, di cui è capofila la Camera di Commercio di Venezia in collaborazione con Veneto Lavoro, il Consorzio di Formazione Logistica Internazionale, Magazzini Generali di Padova, l’Agenzia Regionale Marche Lavoro, la Regione Marche, l’Autorità Portuale di Ancona, Interporto Marche spa, Istituto per lo Studio dei Trasporti nell’Integrazione Economica Europea, l’Autorità Portuale di Brindisi. Contributo totale: 559403,44 euro, di cui 253.470 per il Veneto;

- DESTE, sviluppa in particolare la problematica della gestione delle acque reflue, ne è leader Cosecon s.p.a., in partnership con il Comune di Ancona ed una società bosniaca di trattamento dei rifiuti. Costo totale 292.612 euro, di cui 206.125 per il Veneto. Cosecon è titolare anche di un secondo progetto finanziato: CLE.EN, sulle buone prassi per una gestione energetica efficiente, in partnership con la Corporazione Albanese dell’Energia. Contributo totale: 262.500 euro, di cui 212.500 per il Veneto.

- VEG.AL., propone una metodologia per la riqualificazione delle aree industriali dimesse, ne è leader il Parco Scientifico e tecnologico di Venezia, in partnership con l’ Istituto Albanese per gli studi contemporanei. Contributo totale: 224.250 euro, di cui 174.250 per il Veneto.

- ECO.PORT, che affronta il tema dell’inquinamento acustico causato dalle attività portuali, di cui è capofila l’Autorità portuale di Venezia in partnership con il Porto Croato di Fiume. Costo totale 252.222 euro, di cui 174.250 per il Veneto;

- ITESA, dedicato alla valorizzazione del patrimonio storico architettonico rappresentato dalle ville antiche e i castelli, di cui è capofila l’Associazione ville venete e castelli, in partnerscip con l’Altra Romagna scarl, la Provincia di Isernia, l’associazione Le Marche Segrete, la Regione Puglia, il Consorzio Friulialberghi, e la Regione Abruzzo. Costo totale 833.000 euro, di cui 187.850 per la parte Veneta.

- DIVAS, proposto dalla Regione Veneto- Direzione Urbanistica, in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, la Regione Abruzzo, l’Università di Tirana (Albania). Contributo totale 518.454 euro, di cui 448.329 per il Veneto.

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