“Occorre rispettare, in tema di contributi, quanto disposto dalla legislazione regionale e nazionale. Contemporaneamente, è però necessario centrare una corrispondenza sempre maggiore tra il contributo richiesto ed il beneficio ricevuto dai cittadini per l’attività svolta dal Consorzio”. E’ il doppio binario sul quale si sta movendo il Consorzio di Bonifica del Bientina, che in queste settimane sta vagliando l’ipotesi di apportare modifiche al metodo di calcolo del contributo di bonifica. “Anche le recenti affermazioni dimostrano che ancora c’è chi continua a negare l’esistenza, in materia di contributi di bonifica, di una specifica legislazione regionale e nazionale – sottolinea il presidente del Consorzio di Bonifica del Bientina Ismaele Ridolfi – Quando il circolo di An di Orentano chiede l’applicazione di regole diverse da quelle che la legge prevede (come, ad esempio, la proposta, inattuabile, di un contributo fisso), forse si dimentica che, dal 2001 al 2006, un suo esponente ha ricoperto la carica di ministro dell’Ambiente: una posizione, questa, che gli avrebbe senza dubbio permesso di modificare anche la legislazione su cui si basa il contributo di bonifica. Niente, invece, è stato fatto: il Consorzio di Bonifica del Bientina, come tutti gli altri Consorzi d’Italia, è quindi chiamato a rispettare le leggi vigenti. La stessa cosa dovrebbe fare anche il circolo di An di Orentano”.

“Le leggi regionali e nazionali, e le sentenze sui ricorsi (tutti vinti dal Consorzio) contro il contributo, confermano che il nostro ente è pienamente legittimato a richiedere ai cittadini le risorse necessarie per quei lavori che permettono la sicurezza idraulica del territorio – ricorda Ridolfi - Il Consorzio sta, in queste settimane, predisponendo il suo nuovo piano di classifica: lo strumento che indica chi, e in che misura, è chiamato a pagare il contributo di bonifica. In questa fase, stiamo valutando come centrare una maggiore corrispondenza tra il prelievo richiesto dall’ente, e l’effettivo beneficio riscontrato dai cittadini. La deputazione, infatti, sta vagliando l’opportunità di adottare una diversa distribuzione delle aliquote, che tenga maggiormente conto del cosiddetto indice di soggiacenza: un principio, cioè, che permetterebbe di pagare meno ai proprietari degli immobili collocati ad una maggiore altitudine rispetto al livello del mare. Una novità, questa, che consentirebbe di dare una risposta anche ai contribuenti che risiedono in zone montane e collinari (e nei Comuni del Pisano inseriti nel nostro comprensorio ce ne sono parecchi).

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