Per Belluno firmati due importanti accordi
La grande novità consiste nel fatto che la Regione, in un logica di sussidiarietà, trasferisce alla Provincia di Belluno non solo i finanziamenti, ma anche le competenze per poter intervenire direttamente in attività di salvaguardia e difesa del suolo.
Il primo accordo ha carattere più generale: sottoscritto da Regione e Provincia, consentirà la realizzazione di importanti interventi volti alla sicurezza del territorio, al ripristino ambientale e alla riduzione delle situazioni di dissesto idrogeologico. I lavori, che verranno avviati direttamente dalla Provincia e dai Comuni interessati, verranno finanziati con i proventi dei canoni demaniali idrici, che la Regione trasferirà alla provincia medesima.
Il secondo accordo ha carattere più specifico e riguarda, come detto in precedenza, il bacino del il torrente Cismon – un importante affluente del Brenta – precisamente nella parte nord-occidentale della provincia a monte dell’invaso del Corlo. Oltre alla Regione e alle Provincia di Belluno, l’accordo è stato firmato anche dai Comuni di Arsiè, Fonzaso, Lamon e Sovramonte,
In questo caso tutti gli Enti Locali interessati, dopo aver sviluppato uno specifico studio finanziato con fondi regionali, promuoveranno una serie di interventi di riqualificazioni ambientali riguardanti in primis l’invaso di Ponte Serra e poi una serie di interventi sia di difesa idrogeologica, sia di tutela ambientale. La Regione, in questo caso, si è impegnata ad assegnare alla Provincia di Belluno le risorse finanziarie che potranno essere ricavate dalla commercializzazione del materiale sedimentato nell’invaso di Ponte Serra. Questo meccanismo consentirà di raggiungere un duplice obiettivo: realizzare un intervento con una forte valenza ambientale e ricavare risorse finanziarie da reinvestire sul territorio.
“Esprimo grande soddisfazione per la sottoscrizione di questi due protocolli, un fatto positivo per i rapporti tra gli enti locali “ ha detto Reolon “e poi “ ha aggiunto “ perché i canoni demaniali saranno trasferiti alla Provincia per interventi che rimangono sul territorio.Questo significa – ha sottolineato – che abbiamo bisogno, per un territorio vasto come il bellunese che rappresenta il 20% del Veneto, di avere la possibilità di governo locale, di autogoverno con il trasferimento dalla Regione alla Provincia di competenze e di risorse adeguate. Questo è quello che noi chiediamo e non quindi rivendicazioni astratte o di essere riconosciuti chissà cosa”.
“Si tratta di un esempio pratico di federalismo, perché in questo modo viene data la possibilità al territorio di intervenire con le proprie risorse” ha affermato Conta. “E’ un passo importante” ha aggiunto “ anche perché conferma l’attenzione della Regione per le problematiche della montagna veneta e in particolare di quella di Belluno, che tra l’altro è una provincia la cui peculiarità è formalmente riconosciuta da tempo”.
L’Assessore Conta, nell’occasione, ha annunciato altri importanti interventi che interessano la Regione Veneto. “Sta partendo un progetto di fattibilità per il recupero delle ex cave dimesse del Fiume Piave, con lo scopo di trasformarle in bacini che andranno a risolvere definitivamente il problema della siccità del territorio. Per fare questo, saranno coinvolti i consorzi di bonifica del comprensorio del fiume. Gli invasi” ha specificato l’Assessore “ avranno una capienza che andrà dai 50 ai 60 milioni di metri cubi d’acqua, che saranno necessari, tra l’altro, alle esigenze dell’agricoltura locale.”
Conta ha inoltre affermato di aver presentato un disegno di legge, già approvato dalla Giunta, per la creazione di un’agenzia per la difesa del suolo.
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